Roma, 8 mag – Il problema sicurezza, soprattutto nelle grandi città italiane come Roma e Milano, sta raggiungendo livelli di criticità sempre più alti, complice la forte concentrazione di immigrati in queste località e l’immobilismo politico di certe amministrazioni. La stazione Termini della Capitale, ormai presente giornalmente sulle prime pagine dei quotidiani per fatti di cronaca, è lo scenario dell’ennesimo caso di violenza tra stranieri: ieri alle 19 in via Giovanni Amendola, per motivi in via di accertamento, un trentacinquenne egiziano è stato colpito all’addome con una bottiglia rotta all’esterno di una sala scommesse, probabilmente durante una lite tra connazionali.
Emergenza sicurezza a Termini
Ancora un’aggressione in zona Termini, ennesima conseguenza dell’emergenza sicurezza nelle stazioni italiane, diventate ormai luogo di bivacco di centinaia di immigrati, per la quasi totalità irregolari, i quali controllano il territorio indisturbati. L’uomo in questione è stato trasportato dai sanitari del 118 al Policlinico Umberto I con 15 giorni di prognosi. Sul posto i poliziotti del commissariato Viminale, la cui presenza massiccia, in seguito alle nuove direttive del ministro dell’Interno, non sembra aver portato modifiche della situazione, ormai diventata invivibile.
Sempre più casi di violenze
Dall’inizio dell’anno sono almeno cinque le persone che hanno subito violenze di diverso tipo nell’area della stazione Termini, e i numeri sembrerebbero destinati a salire. Uno degli ultimi casi eclatanti è stato lo stupro da parte di un immigrato bengalese ai danni di una studentessa di appena venti anni, la sventurata vittima è stata presa a calci, morsicata sul viso, strangolata e infine violentata. Nel mentre, le continue violenze e aggressioni nei pressi della stazione Termini non sembrano interessare la giunta Pd guidata dal sindaco Gualtieri, impegnato invece nell’istituire una fantomatica Ztl “fascia verde”.
Andrea Grieco