Home » Il tesoro di Barbanera. Così il re degli scafisti si arricchiva portando clandestini in Italia

Il tesoro di Barbanera. Così il re degli scafisti si arricchiva portando clandestini in Italia

by Gabriele Costa
0 commento
Tesoro di Barbanera

Roma, 25 giu – Se qualcuno l’ha chiamato «business dell’accoglienza», un motivo ci sarà. Eppure, ogni volta che parli di «taxi del mare» e «scafisti», i Saviano e le Boldrini ti guardano sempre male, perché in fondo – si sa – sei un po’ razzista se la pensi così. Sarà per questo motivo che i media con coscienza immigrazionista non vi parleranno del tesoro di Barbanera. Chi è costui? Si chiama Fadhel Moncer, tunisino di 40 anni, arrestato nel gennaio 2019 dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) con l’accusa di essere a capo di un sodalizio criminale dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

Un meccanismo ben oliato

Fermato insieme ad altri 13 sospetti, pare che Barbanera – questo il soprannome datogli dagli investigatori – fosse il boss di una banda criminale formata da tunisini e italiani che operavano tra la Tunisia e la Sicilia (soprattutto a Trapani, Agrigento e Palermo). Questo gentiluomo, quindi, si arricchiva sulla pelle degli immigrati, che potevano pagare fino a 3mila euro per un viaggio sul barcone. Inoltre – come ha rivelato un’inchiesta del Giornale – ora si è anche venuta a sapere l’entità del tesoro di Barbanera: si tratta di un bel gruzzolo da 1,5 milioni di euro, «un immobile, due aziende e terreni a Marsala e Mazara del Vallo, nel trapanese, un’auto e disponibilità finanziarie».

La banda di Barbanera

Insomma, il traffico di migranti paga. Peccato solo che a volte ti vada male. E così Barbanera è stato arrestato e le sue proprietà confiscate. Come hanno spiegato gli inquirenti, Moncer alias Barbanera disponeva di «una solida e radicata struttura organizzativa e di adeguate risorse umane e materiali, potendo contare su numerosi mezzi nautici in grado di effettuare, stabilmente, traversate sulla rotta marittima dalla Tunisia alla Sicilia finalizzate all’ingresso illegale nel territorio italiano di migranti e consistenti quantitativi di tabacchi esteri di contrabbando». Un vero eroe dei tempi nuovi.

Gabriele Costa

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati