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Torture a Verona: il capobanda Alessandro Migliore, i “poliziotti ballerini” e i favori al trafficante albanese. Ecco chi sono gli agenti arrestati

by Alessandro Della Guglia
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alessandro migliore, verona

Roma, 7 giu – E’ bufera sulla polizia a Verona. Ed è del tutto comprensibile, se consideriamo che cinque agenti sono stati arrestati ieri per sconcertanti episodi di torture e altri 17 sono indagati per analoghi reati. Crimini vergognosi, a maggior ragione perché sarebbero stati commessi da poliziotti chiamati a contrastarli. Adesso sono peraltro emersi anche i nomi dei cinque agenti e un ispettore finiti in manette: Alessandro Migliore, Loris Colpini, Federico Tommaselli, Roberto Da Rold e Filippo Failla Rifici. Per l’esattezza, sono tutti accusati dei reati di tortura, lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio. Si trovano ora agli arresti domiciliari, in via cautelare.

Torture a Verona, il capobanda Alessandro Migliore e i “poliziotti ballerini”

Alcuni degli arrestati hanno vent’anni di carriera alle spalle. Alessandro Migliore invece, il più giovane dei poliziotti arrestati nonché ritenuto il “capobanda”, è un 25enne. Originario di Torre del Greco (Napoli), risiede a Verona in uno degli appartamenti che il ministero mette a disposizione dei poliziotti. Migliore sarebbe uno dei “poliziotti ballerini”, come li ha soprannominati un loro collega, dopo che il gruppo di agenti in questione aveva finto di non vedere delle irregolarità nel corso di una perquisizione. Come mai? Pare che nel mirino dell’ispezione vi fosse il fratello del buttafuori che faceva entrare gli agenti in un locale, il Piper, senza pagare e saltando la fila. Come riferito dal gip, Migliore ha concorso a depistare la perquisizione solo per ricambiare il “trattamento di favore nel parcheggio di una discoteca o all’interno del locale, e garantirsi analogo trattamento per il futuro”. 

Stando a quanto ricostruito da Repubblica, durante la perquisizione gli agenti avrebbero “dimenticato” una pistola servita a un cittadino albanese per minacciare di morte la propria fidanzata. “Dimenticati”, ovvero mai sequestrati, pure due fucili e un caricatore. Quell’albanese, di nome Artan Bajraktari, era il buttafuori di cui sopra, oltre ad essere un trafficante di armi, nonché, appunto, amico dei “poliziotti ballerini”. Il Corriere della Sera descrive Migliore come una sorta di bullo di quartiere: “Tatuaggi ben in vista, orecchini, fisico scolpito, esperto di boxe e di una tecnica di combattimento insegnata alle forze di difesa israeliane, il krav maga”.

Leggi anche: Vittime costrette a rotolarsi nell’urina: le intercettazioni choc dei poliziotti arrestati a Verona

Alessandro Della Guglia

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2 comments

fabio crociato 8 Giugno 2023 - 5:23

Ripeto, questo è il risultato alla lunga della smilitarizzazione della polizia… Lasciare del potere a degli armati sotto il solo esempio e vicinanza ad incivili in giacca e cravatta porta a rischi ben maggiori rispetto a quelli che provengono da chi sostiene la minor pericolosità risultante dall’ etica militare. Chi mandiamo in giro per il mondo a pacificare, a calmierare (o almeno si spera), poliziotti ?!
Visto che oggi si guarda molto anche alle vicende dell’ est europeo…ebbene la riduzione del ruolo dei militari all’ interno delle nazioni non ha portato al meglio, anzi la minor “distanza” dai civili propriamente detti ha causato promiscuità, eccessivo attaccamento interessato !
E’ un po’ come per i preti, troppa vicinanza ha causato più contaminazione che fede. La specializzazione deve risultare a protezione più del ruolo che della conoscenza.

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Gabriele 8 Giugno 2023 - 3:43

Un coglione fatto e finito, non mi stupisce che abbia fatto il concorso in polizia e che sia stato arruolato.

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