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Uccide il vicino e tiene il corpo in un sacco per 5 giorni: arrestata attivista per i diritti umani

by Cristina Gauri
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Cosenza, 20 feb — Un’autentica storia dell’orrore quella che arriva da Cosenza e che vede in arresto per omicidio la quarantasettenne Tiziana Mirabelli. Dipendente di una cooperativa sociale del Comune, attivista per i diritti dell’abitare contro gli sfratti, esponente del movimento Prendocasa, la donna è piuttosto conosciuta in città anche per essersi candidata, con scarsi risultati, alle elezioni amministrative del 2016. La vittima è il settantacinquenne Rocco Gioffrè, suo vicino di pianerottolo.

Ammazza il vicino a coltellate: “Ha cercato di violentarmi”

Interrogata dal pubblico ministero che sta coordinando le indagini, la donna avrebbe riferito di aver agito per legittima difesa, come reazione alle —presunte — sempre più pressanti e insistenti molestie sessuali del vicino. Facendo ordine sull’accaduto, e fornendo la sua versione dei fatti, la Mirabelli ha detto che l’uomo, separato dalla moglie, avrebbe tentato un ulteriore — l’ennesimo — approccio sessuale con lei, proprio il giorno di San Valentino, dentro casa della donna stessa, ubicata in un immobile di via Monte Grappa. Gioffrè avrebbe bussato alla porta della donna e una volta dentro avrebbe poi insistito per consumare un rapporto sessuale. Sempre secondo la versione fornita dall’arrestata, non si sarebbe trattato del primo episodio del genere, e anzi in altre precedenti occasioni il pensionato avrebbe anche alzato la voce fin quasi arrivare all’aggressione.

L’aggressione

Sempre stando al resoconto della Mirabelli, la legittima difesa avrebbe avuto origine dall’aggressione del pensionato, che le si sarebbe scagliato contro con un coltello non potendo sopportare l’ennesimo rifiuto. La donna, schivati i fendenti menati dall’uomo, lo avrebbe disarmato e ucciso con il suo stesso coltello, colpendolo reiteratamente all’addome e alla gola. Da qui inizia il film dell’orrore, perché la donna non ha avvertito le forze dell’ordine ma ha preferito, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, tenere il cadavere dell’uomo chiuso in un sacco nero della spazzatura dentro la sua stanza da letto, fino al 20 febbraio.

Nel sacco della spazzatura

Solo domenica mattina la donna ha deciso di chiamare il proprio avvocato, il quale le ha suggerito di confessare l’omicidio e di rivolgersi alle forze dell’ordine. I carabinieri, prontamente intervenuti, hanno rinvenuto il corpo senza vita ancora dentro il sacco della spazzatura nella camera da notte. A questo punto, il procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, ha disposto per lei il fermo per omicidio volontario.

Cosa non torna

Naturalmente i punti oscuri della vicenda sono molti. A partire proprio dalla decisione di tenere il cadavere dentro casa per 5 giorni, senza avvertire l’esigenza di informare le forze dell’ordine e senza riuscire a motivare, in seguito, il gesto. Non casualmente gli inquirenti stanno anche valutando la pista del tentativo di disfarsi del cadavere, magari facendosi aiutare da qualcuno. Anche la presunta aggressione con tanto di coltello da parte del Gioffrè dovrà essere ricostruita con dovizia di particolari, perché stando a quanto ha sostenuto la Mirabelli, e cioè che il pensionato l’avrebbe molestata più volte in passato, appare difficile capire per quale motivo lei lo abbia fatto comunque entrare in casa.

Cristina Gauri

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2 comments

Kyd 21 Febbraio 2023 - 8:15

Ma chi ti vuole… Vuoi vincere facile a buttarla sulla v.s… cazz mi sembra di vedere quella di ,Misery non deve morire,

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Filippo Cabassa 21 Febbraio 2023 - 11:59

In effetti può essere trovata attraente solo per chi è dotato di una grossa dose di perversione

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