Firenze, 20 feb – Non si placano i piagnistei dei collettivi antifascisti e della sinistra istituzionale, sempre a difesa dei figlioletti antagonisti che corrono a piangere da papà quando la fanno fuori dal vaso, per i fatti successi sabato 18 febbraio davanti all’ingresso del liceo Michelangelo a Firenze. L’eco mediatico di livello nazionale riscontrato dall’accaduto ha dipinto come una vile aggressione squadrista di alcuni militanti di Casaggì e Azione Studentesca ai danni di poveri studenti inermi quella che è in realtà una reazione ad un tentativo di aggressione portato avanti da gruppi organizzati, in particolare il collettivo SUM, ai danni di chi è colpevole solamente di non pensarla come loro.

Gli antifascisti “vittime” in tutta Italia

Sono gli stessi attivisti dei collettivi a donare una confessione, la quale rispecchia decine di episodi simili in tutta Italia, non ultima la denunciata “aggressione” del novembre scorso davanti al liceo Virgilio di Milano. Gli stessi studenti “vittime” di questa fantomatica violenza squadrista affermano: “Stamattina, sabato 18 febbraio 2023, un gruppo di fascisti appartenenti ad Azione Studentesca e Casaggì si sono presentati davanti alla scuola col pretesto di volantinare. L’ormai rituale cestino è stato posizionato davanti all’ingresso, per fare in modo che nessuno potesse anche solo guardare ciò che provano a diffondere.”

Sempre loro primi ad attaccare e i primi a denunciare

Queste dichiarazioni collidono nettamente con il generale vittimismo e atteggiamento questurino portato avanti sui media e social dalle sigle antifasciste e dalla sinistra. Confessare la volontà dichiarata di impedire con la forza l’effettuarsi di una legittima attività politica e in seguito, quando il tentativo ti va male e, giustamente, ti fai male, piangere dai propri padroni gridando allo squadrismo e alla violenza gratuita. I collettivi antifascisti dimostrano ancora una volta di non avere un minimo di etica e vergogna per sé stessi, e proprio per questo, in una società mediocre che premia i peggiori, vengono elevati a grandi onori.

Andrea Grieco

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