Roma, 5 apr – La pagina Facebook del Primato Nazionale non esiste più. Negli stessi giorni in cui in Italia si discute di una nuova legge che nel migliore dei casi sarebbe inutile e nel peggiore sarebbe liberticida, ma che pure viene presentata a reti unificate come una grande conquista di libertà, ovvero la legge Zan, lo stato reale della libertà in Italia è il seguente: la pagina di una testata regolarmente registrata, che contava circa 90.000 like, può essere cancellata dal social network di Mark Zuckerberg con un clic, senza preavvisi né motivazioni. Al suo posto compare un avviso, che recita «Questa Pagina non è disponibile. Il link potrebbe essere non funzionante o la Pagina potrebbe essere stata rimossa».
L’oscuramento è verosimilmente legato alla conferenza che mercoledì sera, alle 21, avrebbe dovuto essere trasmessa proprio sulla pagina Facebook del Primato Nazionale (e che si terrà ugualmente, su Youtube): una presentazione del saggio Stregoneria politica, di Guido Taietti (edito da Altaforte), a cui avrebbero partecipato l’autore del volume, il sottoscritto, il giornalista Gianluca Veneziani, di Libero, ed Edoardo Gagliardi, giornalista di Byoblu.
Il Primato Nazionale denuncerà Facebook
Che il nome di quest’ultima testata, già sottoposta alle occhiute attenzioni del capitalismo della sorveglianza solo qualche giorno fa, sia diventato motivo sufficiente da rendere impresentabile qualsiasi mezzo di informazione che semplicemente ne menzioni il nome? È possibile, anche se, con un pizzico di vanità e di orgoglio, ci piace pensare di aver dato già da soli qualche grattacapo ai gestori del social di Menlo Park, se è vero che la suddetta pagina, pur se formalmente on line fino a oggi pomeriggio, era da diverso tempo di fatto oscurata, con i suoi aggiornamenti resi invisibili a meno che qualcuno non se li andasse specificatamente a cercare. Ad ogni modo, siamo nel campo delle congetture, dato che di spiegazioni il signor Zuckerberg non ha ritenuto di dovercene dare. Qualcuno, per suo conto, dovrà comunque darne in tribunale, dato che i nostri avvocati hanno già deciso di denunciare il social network.
Nessun vittimismo, la battaglia continua
Ora, intendiamoci: chi scrive non ama il vittimismo e la retorica che esso si trascina dietro. Sappiamo che, in passato, c’è stato chi ha dovuto pagare un prezzo ben più salato per la propria libertà, e non certo sui social. Sappiamo anche che oscurare le voci dissonanti fa parte del minimo sindacale di ogni forma di potere: illudersi del contrario significherebbe rendere vane tutte quelle ore passate sui libri di Carl Schmitt o di Niccolò Machiavelli. Né ci appelliamo alle «garanzie costituzionali», che in 70 anni di Repubblica italiana non hanno saputo fornire riparo da nessun sopruso e che talvolta ne hanno persino fornito la giustificazione.
Smascherare la non neutralità delle grandi piattaforme private e la sostanziale contiguità tra antifascismo militante e capitalismo 2.0, evidenziare una volta di più la restrizione dei canali di libertà proprio nell’era in cui essi sembrano infiniti, segnalare l’assedio permanente subito dalle istituzioni politiche formalmente legittime di fronte a sterminati potentati transnazionali, evidenziare il vuoto pneumatico interno che rischia di far collassare i concetti di sovranità e quel che resta dell’illusione della democrazia – tutto questo non è affatto banale e prescinde largamente dalle sorti di una pagina su Facebook. Non c’è da lamentarsi, quindi, ma da portare la battaglia contro il nuovo potere in ogni sede possibile, stanandone uno a uno i complici e i collusi. Altro che legge Zan.
Adriano Scianca
22 comments
Fb è nata perché doveva farsi i fatti degli altri, giocando sulla loro vanità, per consentirne la dominazione.
Ovviamente non può ammettere operazioni contrarie od antagoniste, pena la sua sopravvivenza. E’ un mostro che va senz’ altro decapitato.
Strappategli anche l’anima in tribunale a questi maledetti di facebook!!!!! Massima solidarità
è ora di chiudere internet
Si può vivere bene, anzi meglio, anche senza Facebook.
[…] anche un articolo sul sito ufficiale che conferma l’autenticità della notizia. Gli admin della pagina Facebook di “Il […]
[…] Ultime dal 1984: Facebook ha rimosso la pagina del Primato Nazionale proviene da Il Primato […]
Il popolo eletto da dio (falso storico e culturale) non si smentisce nelle sue opere di controllo e censura. I suoi prodotti, incluso wapp, andrebbero boicottati in toto.
È una medaglia al petto.
I sovranisti che citano Orwell, autore che si autodefiniva socialista, fanno sempre sorridere.
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L’esclusione sociale senza apparente motivazione, è la prova della cattiva fede e dell’atto strumentale e soggettivo, è altresì evidente che la pagina FB di Primato Nazionale non fa parte del variegato, ma conformista, mondo del dissenso sotto controllo. Primato Nazionale da voce a chi pensa con la propria testa…. perciò il suo percorso non è, e non sarà mai facile, ma è proprio per questo che è vivo e fa vivere i propri lettori. Nel mentre il “caro” FB ha fatto sì che venisse annunciato sui media nazionali che Primato Nazionale esiste e sussiste. Grazie.
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Andassero a cagare! Si vive benissimo senza faccia di c…. libro!
Che pena. Meno male che non ho fb e posso tirare diritto
Mai usato fessbuc.
La mia permanenza su FB è legata anche alla possibilità di leggere i Vostri articoli. Ora che vi hanno bloccato per me é diventato utile solo per ricordarmi le date di compleanno
Francamente anche il termine “socialista” fa sorridere, da solo non vuol dire nulla.
PNAZIONAE, OLTRELALINEA, VOX NEWS per chi nn demorde e non si arrende allao tsunami revanchista della contro restaurazione cino-globalista del NWO! FUCK IT!
[…] 7 apr – La censura patita dal Primato Nazionale e operata da Facebook in assenza di motivazioni oggettive che possano […]
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[…] Cristina Gauri – Roma, 30 dic — Un utente bannato ingiustamente da Facebook o altra piattaforma social ha diritto alla corresponsione di un […]