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Un’immigrata di 23 anni: ecco il nuovo modello di “partigiana” voluto dall’Anpi

by Cristina Gauri
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Bologna, 29 set – Cosa sarebbe l’Anpi nel 2020 se nel 2006 non avesse esteso la possibilità di tesserarsi a chiunque si dichiari antifascista, e non più solo ai – chiamiamoli così – ex combattenti? Un mucchietto di polveri di partigiani e relative staffette, un silenzio di tomba punteggiato dal berciare di qualche boomer con il fazzoletto al collo, che dichiara di avere più anni di quelli effettivamente indicati sulla carta d’identità – unico caso al mondo in cui le persone si aumentano l’età anagrafica anziché diminuirla. E invece ecco l’infornata di «nuove leve», un fiume di tessere (120mila) i cui proventi, sommati ai fondi statali, hanno rimpinguato le casse dell’associazione per quasi due milioni di euro nel 2017. Così può continuare l’opera censoria di qualsiasi elemento che non si allinei con la narrazione antifascista, possono continuare le delazioni e le denunce, può continuare la costante opera di disinformazione e negazionismo sulle foibe, tanto per dirne una.

E dalle nuove leve i quadri nazionali pescano la nuova presidente della sezione Anpi «Livio e Dante Poletti» di Castel Bolognese, in provincia di Bologna, la ventitreenne (si, avete letto bene: 23 anni) Sirin Ghribi, laureata in economia e management all’Università di Bologna e – come lascia intendere il nome – di origini tunisine, divenuta cittadina italiana al compimento della maggiore età. Un gran cruccio questo, che ha esternato prontamente alla stampa. E per mettere subito le mani avanti e de-storicizzare completamente tanto i partigiani quanto il fascismo, la Ghribi dichiara che partigiano è chiunque lotti per l’affermazione dei diritti, e non solo chi ha opposto in armi settant’anni fa il fascismo storico. Una narrazione in fondo ben conveniente per la stessa Anpi, che, come dotto sopra, è ormai per evidenti ragioni anagrafiche a corto di reduci effettivi ed è costretta ad aprirsi virtualmente a chiunque pur di sopravvivere.

Conformemente poi a un certo modo di intendere la politica da parte della sinistra, – soprattutto nelle loro manifestazioni automasturbatorie come le Sardine, con cui la Ghribi ha inciuciato spesso e volentieri nell’ultimo anno – emerge prepotente la propensione ai comunicati torrenziali e autoreferenziali: «Ho iniziato a sentire e a documentarmi dell’Anpi quando a scuola abbiamo iniziato a parlare della guerra e di tutte quelle persone che si opponevano al fascismo che in quel periodo tiranneggiava – spiega –. Uomini, donne e bambini che combattevano anche con poco per liberare loro stessi e la propria terra, l’Italia, da quel fascismo che stava distruggendo tutto».

Poi passa a raccontare dell’incontro galeotto con il movimento di Santori e company: «Mi sono interessata molto di più verso questa associazione quando ho iniziato a seguire le Sardine. Lì ho capito che dovevo fare qualcosa, oggi purtroppo stiamo combattendo ritorni al fascismo e c’è bisogno dell’impegno di tanti giovani». Resta – fintamente – umile, la Ghribi, cosplayer del XXI° secolo delle staffette partigiane: «Vi chiederete come una ragazza di 23 anni si possa interessare o cosa può capire della sofferenza e di ciò che hanno passato i partigiani. Beh posso solo dire che il fascismo non se n’è mai andato», lei lo sa meglio di tutti, a detta sua, «lo dico anche perché parlo da straniera, nata in Italia da genitori tunisini. Ogni giorno dobbiamo convivere anche se non vogliamo, con ideologie e atteggiamenti fascisti , quindi posso dire che possiamo considerarci, anche noi, partigiani».

Sintesi perfetta del nuovo modello di «partigiano buono per ogni stagione», è giovane, di origini straniere, donna. Come la collega di Cesano Maderno Valentina Tagliabue è perfetta da manovrare perché 23enne, aderente a tutti i crismi del politicamente corretto – così se qualcuno l’attacca se ne può fare subito una martire –, soldatino idealista dalla faccia pulita: da Greta in poi è il franchising delle nuove pasionarie.

Cristina Gauri

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2 comments

SergioM 29 Settembre 2020 - 2:52

L’ associazione dei “sedicenti” combattenti partigiani , riceve parecchi danari dallo stato ; uno stato
che NON ha mai soldi per problemi veri , ma per le cazzate li trova sempre ….
Ora , l’ erogazione è in funzione di finanziamento ad “associazione ex combattenti” , infatti erogata dal
Ministero della Difesa …..

Di Fascismo e banditen …. NON mi frega nulla …. ma che le mie/nostre tasse vengano BUTTATE per finanziare una associazione COME Rotary o Lyons ….. SI .

O volete farmi credere che una BIMBA di 23 anni sia una EX combattente della II Guerra Mondiale ?????

Vogliono trovarsi a mangiar salamelle e patatine e parlar male di Mussolini , PAGHINO di tasca LORO !!!!!
Comunque , sono passati 75 anni …. parlar male di Caligola , tanto per far qualche cosa di NUOVO ??? No ????

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Jacopo 29 Settembre 2020 - 6:08

Che articolo di merda. Quando un sito di informazione adotta un linguaggio così poco serio è sicuramente fascista.

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