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Viareggio, bimbo autistico non indossa la cuffia: gli negano l’ingresso in piscina

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 19 giu – “Non può entrare, è senza cuffia”. Così a Viareggio, in uno stabilimento balneare, è stato vietato l’ingresso in piscina a un bambino autistico di 3 anni perché non indossava la cuffia. Assurdo, oltretutto in quanto autistico questo bimbo non riesce facilmente a tollerare qualcosa che gli preme su testa e orecchie. “Non riusciamo a fargli indossare la cuffia. Però starebbe continuamente nell’acqua, gli piace immensamente bagnarsi e vediamo che questo gli fa proprio bene”. Ma “il gestore del bagno non ha inteso ragioni”. E’ quanto raccontato dalla mamma del bambino disabile a La Nazione.

Viareggio, bimbo autistico senza cuffia: niente piscina. La legge da rivedere

Una storia triste che la dice lunga sull’assurdità di certe leggi, se consideriamo che non tengono di conto delle differenze che con tutta evidenza ci sono tra una persona un’altra. Dal 2017 è infatti in vigore una legge che obbliga i balneari a far indossare la cuffia a tutti i clienti, nessuno escluso. Pena multa salata e sospensione dell’attività. Si tratta di “una legge regionale (della Regione Toscana, ndr)” che “ci impone di farla indossare a tutti i clienti che decidono di fare il bagno nelle piscine. E non sono previste deroghe”, dice a La Nazione Pietro Guardi, presidente dei balneari di Viareggio. “Da un parte la norma è chiara, e in caso di trasgressione il concessionario rischia una sanzione e addirittura la chiusura dell’impianto. Dall’altra, noi balneari siamo operatori dell’accoglienza, per questo dobbiamo prestare attenzione alle necessità e alle esigenze di tutti. Credo, dunque, che il buon senso dovrebbe guidare ogni azione”.

Ma basterebbero buon senso ed elasticità

Buon senso, tatto ed elasticità, soprattutto quando si è di fronte a persone fragili. Come difatti sottolineato anche dal medico Roberto Marrai, presidente di Autismo Apuania, secondo cui non servono : “nuove leggi, ma soltanto buon senso. Credo che questi siano casi sporadici e quindi è necessario agire con maggiore elasticità. Non bisogna andare allo scontro, ma incontrarsi”. La madre del bimbo autistico non si è comunque scoraggiata e ha deciso di portare il bimbo in un altro stabilimento, dove lo staff ha accettato di far entrare in acqua il bimbo senza la cuffia.

Alessandro Della Guglia
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