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Decrescita, estinzione e altre amenità: l’epidemia tira fuori il peggio dell’ambientalismo

by Lorenzo Zuppini
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coronavirus ambientalismo

Roma, 2 mag – Stanno tornando a galla gli amanti dell’ambientalismo, di Terra Mammà, dell’equo & solidale e della decrescita felice. Sono gli occupy, i figli dei girotondini, quelli dell’altro modo di fare sviluppo, dell’altro modello energetico, di tutti in bicicletta e del surriscaldamento globale che è solo colpa dell’Occidente, ché in Cina, India e in Sud America hanno ancora da crescere.

C’era da aspettarselo che questo blob social mondano in stile Podemos rifacesse capolino durante il duro scontro con la più grande e grave pandemia dell’ultimo secolo, ovviamente inneggiando alla natura che avanza, all’uomo che arretra sconfitto, agli orsi che attraversano le strade e le paperelle che entrano in farmacia (è accaduto davvero a Novoli, Firenze).

Il disastro sanitario, in termini di vite, e il disastro economico, in termini di nuovi poveri, ringalluzziscono i signorini green perché, a detta loro, è la prova di come la natura a un certo punto si ribelli ai nostri soprusi e ci renda pan per focaccia. Naturalmente, che questo virus possa essere uscito fatto e confezionato da un laboratorio cinese passa in secondo piano poiché il palcoscenico deve essere occupato dall’orso bianco anoressico che impugna il coronavirus per ribellarsi al (finto) scioglimento dei suoi ghiacci. Suoi, nostri, loro, chissà, fatto sta che, per quanto riguarda l’eventuale classifica di importanza degli esseri attualmente viventi, difficilmente un orso polare diverrà presidente del Consiglio o scoverà un vaccino per salvarci dalla pandemia. Segno che qualche differenza alla fin fine c’è. Segno che l’intenzione di questi hippy scapestrati di porre sullo stesso piano animali e uomini risulta essere sia stupida e sia errata da un punto di vista logico. Nessuno di loro, difatti, si negherà l’utilizzo di una cura nata dagli esperimenti animali. Ciò significa che i loro bollori ambientalisti finiscono sempre per fare a cazzotti con la realtà e con le esigenze quotidiane di una popolazione che, seppur in grande aumento, di certo non può decidere di autodecimarsi per non rischiare di calpestare troppe formiche.

Epperò, l’idea del sovraffollamento del pianeta riconduce a cupi ricordi del secolo scorso, quando l’eugenetica prese la forma di una vera e propria associazione di persone tra intellettuali ed economisti, abbracciando le frange più moderne e accattivanti del femminismo e dell’ambientalismo, ossia di due movimenti ideologici che, sulla base del perseguimento di un bene ritenuto universale, rivendicavano il diritto di tenere sotto controllo le nascite nel mondo sia tramite gli aborti di massa e sia tramite la segregazione dei soggetti imperfetti ai quali era impedito di riprodursi.

Tutti noi pensiamo che i buontemponi che passano le giornate a fare rumori nei boschi durante i periodi di caccia siano, appunto, dei perdigiorno, ma invece rappresentano la frangia neanche troppo estrema di un movimento ideologico insano per cui gli esseri umani sono innanzitutto secondi al resto della natura e, per questo, meritano periodicamente di essere decimati e ricondotti ad un regime di instabilità, di terrore. Possono sembrare, le loro, delle mere follie, ma vi è una profonda logica intrisa di un tipo particolare di razzismo nell’idea di una pandemia che ristabilisce gli equilibri e ristabilisce l’ordine, o nella battaglia grottesca per l’orso che in Trentino viene catturato perché pericoloso ma che lor signori vorrebbero vedere scorrazzare nei giardini della popolazione. Un orso, è evidente, ucciderebbe le persone. Persone che, però, si sono macchiate della colpa di aver cementificato una parte di mondo che non gli appartiene e dunque meritano di pagare con la vita.

Vabbè, poi ci sono gli intellettuali liberal stipendiati dal servizio pubblico italiano che si esibiscono in raccapriccianti spettacolini arcobaleno ecofriendly, e, fingendosi ingenui, tifano per la natura come se appunto l’anatroccolo che attraversa la strada non derivasse da una pandemia che sta mettendo in ginocchio mezzo mondo. Naturalmente i girotondi attorno i pannelli solari, alle pale eoliche se li fanno comodamente seduti su un’auto elettrica da 100mila euro, e l’immigrato anticonsumismo e rispettoso del pianeta che vorrebbero innalzare a modello da seguire è il tipo che lucida il cotto del loro salotto. È una visione distorta del mondo e della vita, colma di senso di superiorità e di spocchia, ma c’è un filo ovviamente rosso che collega il tutto, ed è la presunzione di essere i portatori di verità. E se la loro verità è che il tofu è più buono di una bistecca, è meglio rimanere nei nostri errori.

Lorenzo Zuppini

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5 comments

Anton 2 Maggio 2020 - 11:57

Prendo spunto da questo breve passaggio dell’articolo:

“[…] una popolazione che, seppur in grande aumento, di certo non può decidere di autodecimarsi […]”

Sarà anche un mio bizzarro sospetto ma non sono molto convinto di questo tanto sbandierato quanto temuto, aumento della popolazione planetaria. E’ già da un bel po’ di tempo che ho iniziato a diffidare della procedura del “contateli e moltiplicateli”:

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/bomba-orologeria-africana-30-anni-popolazione-raddoppiata-1420108.html

E’ vero che in Europa si ha, attualmente, una sorta di “inverno demografico” ma, allo stesso tempo, mi domando: è mai possibile che, in base a quegli schemi di calcolo, nel continente africano, a fronte di (esempio) 10.000 nuovi nati, muoiano solo 50 persone, pur con tutti i problemi (AIDS, TBC, denutrizione, alta mortalità infantile, etc.) che da decenni e decenni, proprio in quella terra, si è tentato di risolvere, invano, tramite piogge di milioni di dollari? Non sarà che questa paura delle esplosioni demografiche nei Paesi del cd. Terzo Mondo e dell’aumento della popolazione planetaria nasconda una scusa bell’e pronta per la Replacement Migration?

Il seguente articolo, tratto da uno degli ultimi scritti di Guillame Faye – in maniera diretta, come era tipico dello scrittore francese – invita a stare in guardia:

https://www.nexusedizioni.it/it/CT/guillame-faye-limperativo-del-meticciato-5333

Concetti in parte confermati anche da questo articolo di Benetazzo del 2016:

https://www.eugeniobenetazzo.com/lato-oscuro-della-crisi-immigratoria/

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jason17 2 Maggio 2020 - 1:33

A mio modesto parere, per riequilibrare il rapporto uomo-natura, basta contenere l’incremento demografico. Ha ragione Anton, quando afferma che ci sono dei dati sospetti circa l’esplosione demografica Africana, però è innegabile che ci sono aree del pianeta completamente sovrappopolate, basta pensare al subcontinente Indiano. Bisogna smettere di propagandare idee folli, circa la necessità di crescere ulteriormente numericamente, per sostenere un sistema previdenziale al collasso. Il benessere economico del famigerato dopo guerra era ascrivibile anche al basso numero di cittadini, eravamo meno di 50 milioni. Adesso c’è chi, (Boldrini Docet), crede che si debba incrementare il numero di connazionali fino a 65 milioni, da qui la cifra stimata di 300/400 mila allogeni all’anno per 10 anni. Iniziamo a fare una massiccia campagna di educazione sessuale, sopratutto nei continenti disagiati, spieghiamo a quelle popolazioni che la forma di vita umana è quella più evoluta e complessa, e che quindi necessita di attenzioni particolari e speciali. Non è un diritto inalienabile mettere al mondo dei figli, sfatiamo questo assioma, ho veduto e vedo troppe persone con prole, assolutamente inadeguate al ruolo genitoriale. Altrimenti, si giustifica la visione degli omosessuali, che ritengono di poter fare i genitori anche se non possono procreare. Troppi si arrogano dei diritti, salvo poi scaricare l’onere dell’educazione alla società, considerando i propri pargoli una sorta di proprietà privata quando fa loro comodo. Gli esseri umani non sono fatti per vivere negli alveari, abbiamo bisogno di spazio, non di ammassarci, ergo, più persone minor possibilità di esistere adeguatamente. Chiudo con una piccola chiosa per il Dottor Palazzini, io sono vegetariano, non vegano, tanto meno integralista culinario; per quanto mi concerne sono stato un onnivoro per quasi 40 anni e sono per il libero arbitrio, circa il cibo edibile, però, volevo dirle che il Tofu come il Seitan e la Soia, sono alimenti che prendono il sapore degli ingredienti usati per cucinarli, quindi se hai un minimo di competenza gastronomica, riescono ad essere gustosi oltre che salutari, un saluto.

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SergioM 2 Maggio 2020 - 2:25

Nel 1600 la peste colpì un mondo NON sovrapopolato ….
idem la Spagnola nel 1920 , che seguiva la I Guerra .
Questi IDIOTI sono allo stesso livello di quelli che definirono l’ AIDS un
Castigo di DIO per i sodomiti , idea balzana ma …. quasi più logica
delle stronzate degli ecologisti .

Ma guardateli in faccia ….. mi sono chiesto spesso perchè l’ ecologia ,
in se un ottimo modo di pensare , persino BEN ha scritto di un approccio
più vicino alla natura rispetto all’ industrializzazione del ‘900 ….
sia finita egemonizzata da “BESTIE INSIPIENTI di SX” ……..

Secoli fa mi iscrissi a Lega Ambiente ….. partecipai alla prima riunione ,
e ….. li mandai AFFA . Sembrava di stare al Politburò della
Corea del Nord !

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Humbert 4 Maggio 2020 - 9:22

Bell’esempio di giornalismo, direi poco di parte e molto equilibrato. (Sarcasmo).

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