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Eroi dimenticati: Luigi Olivari, l’asso del volo più forte del suo cuore

by Tommaso Lunardi
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luigi olivari

Roma, 28 dic – Gli aviatori sono stati e sono ancora alcuni dei più temerari soldati delle guerre di oggi, ieri e di domani. Volare e planare sui nemici incuranti dei proiettili, dei colpi di mortaio e dell’antiaerea nemica, intenti a controllare e prendere la misura dell’obiettivo da bombardare. Azioni facili a dirsi ma decisamente molto più complicate da mettere in atto. Luigi Olivari è stato uno dei più coraggiosi aviatori della nostra aeronautica cui sono state attribuite 12 vittorie in volo.

L’infanzia e la cardiopatia

Il sogno di Luigi Olivari rischiava di restare per sempre nella sua mente quando, nel 1914, il medico militare gli confermò i risultati delle analisi. Luigi Olivari aveva un problema cardiaco che, in una normale condotta di vita, non gli avrebbe causato problemi di grave entità ma, a centinaia di metri d’altezza, sarebbe potuto essergli fatale. Nato a La Spezia il 29 dicembre 1891, non demorse e riuscì, tramite richieste particolari ad ottenere un brevetto speciale. Era un amante del volo ed il suo auspicio era quello di riuscire a servire i suoi compagni fornendo loro del supporto dall’alto.

Alla fine, il 1° settembre 1915, Luigi Olivari ottenne il brevetto di pilota rientrando nel gruppo degli Aviatori volontari. Il suo nome, in seguito, entrerà di diritto tra gli annali dei più valorosi aviatori della prima guerra mondiale.

Il primo combattimento e la prima vittoria

Già nel marzo del 1916, in forza alla 70° Squadriglia caccia, nella quale militava anche Francesco Baracca, Luigi Olivari fu impegnato in un arduo combattimento. Non si sa quale sarebbero state le sorti dello scontro se la mitragliatrice non si fosse inceppata nel bel mezzo della battaglia. Sta di fatto che, purtroppo, il giovane ligure dovette ritirarsi.

La prima vittoria giunse il 7 aprile 1916 quando, a Cortello di Pavia in provincia di Udine, riuscì ad abbattere un Hansa-Brandenburg tedesco. In un anno porta a compimento altre tre missioni con ben due abbattimenti. Questo gli permette di entrare di diritto nella celeberrima 91° Squadriglia denominata la “Squadriglia degli assi”. Nel corso della sua carriera da aviatore, Luigi Olivari abbatté ben 12 velivoli nemici anche se, secondo quanto lo stesso Olivari affermava, erano 19 i mezzi distrutti. Morì il 13 ottobre 1917 a Santa Caterina a causa di un’avaria del suo mezzo.

Gli venne conferita la medaglia di bronzo al valor militare: “Pilota aviatore da caccia, dava in ogni volo belle prove di perizia e di valore, dopo aver abbattuto 12 aeroplani nemici ed aver sostenuto numerosi combattimenti, in seguito ad incidente aviatorio immolava alla Patria la sua giovane esistenza”.

Tommaso Lunardi

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