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Guerrieri d’Europa, la nostra civiltà raccontata dalla prima linea

by Marco Battistini
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Roma, 29 ott – “Ho costruito templi, eretto cattedrali, edificato castelli. Ho scritto poemi, romanzi, canzoni, trattati filosofici”. Iniziamo partendo dalla fine, ossia dalle stesse parole di Francesco Cappellini, autore del libro – a metà tra il saggio e il romanzo – “Guerrieri d’Europa”, edito pochi mesi fa dai tipi di Passaggio al Bosco. Sì, perché se nel corso dei secoli l’uomo europeo è stato tutto questo, è innegabile che al contempo lo abbia fatto pagando un importante prezzo in termini di sangue. Lotte intestine o scontri con il totalmente altro da noi: di pari passo con l’inventiva è stata (anche) la brutalità umana – giusto o sbagliato che sia – a generare la nostra storia.

Storie, eroi e battaglie

Ovviamente il volume della vivace casa editrice fiorentina non è un’apologia del combattimento tra eserciti. Più che concentrarsi sui particolari della guerra guerreggiata le incalzanti pagine della fatica letteraria ricostruiscono con minuziosità gli aspetti psicologici di chi – secolo dopo secolo – si sarebbe ritrovato con cosciente coraggio di fronte alle armi del nemico. Dagli scudi e dalle lance delle Termopili fino alla disperata difesa di una città sorpresa dai bombardamenti notturni, racconti di epoche diverse ma accompagnate dalla stessa anima.

L’albero europeo

E’ la rigida disciplina degli opliti spartani, ma anche il carisma di Alessandro Magno, re di Macedonia. E’ l’atto spirituale che porta l’Urbe a conquistare (e in parte, civilizzare) ogni terra allora conosciuta. Oppure, davanti alle orde barbariche, la tenacia nel difendere quel che rimane del proprio mondo mentre tutto intorno crolla. Suggeriti dal simbolo dell’editore – tre piante d’alto fusto stilizzate – dalle radici greche e romane l’albero europeo si innalza nel tronco a partire dal Medioevo cristianizzato. Storia più attuale che mai se pensiamo alle relazioni con il mondo musulmano: sono gli uomini che incarnano l’idea imperiale di Federico II (al di là dei contrasti con la Chiesa) o quelli della Lega Santa – all’opposto, a Lepanto, dove affrontano per mare gli ottomani. Così, arriviamo al secolo breve. Troviamo gli arditi – mentre assaltano una trincea – e i volontari di Salò, sui quali la morte alleata cade dall’alto nel buio della notte.

Ma lo spirito eroico dei guerrieri d’Europa non è l’unicum che accomuna i racconti. C’è il conflitto armato certo, il cameratismo senza dubbio. Famiglie da difendere, territori da conquistare. Ma soprattutto tra le pagine del volume troviamo un’attenzione particolare all’elemento naturale (non è un caso che oikos, dal quale deriva il termine ecologia, significhi casa): il vento che sferza, un candido cervo beneaugurante. E – più di ogni altra cosa – uno sguardo verticale verso il sole.

Guerrieri d’Europa: un viaggio nel cuore

Il volume si rivela un’ottima lettura per il militante politico, chiamato a “combattere” qui e ora tutt’un altro tipo di battaglia, ossia quella culturale. Nuove idee da tradurre in innovative azioni, per far rifiorire quel rigoglioso albero che oggi presenta fin troppi rami rinsecchiti da decenni di occidentalismo. Guerrieri d’Europa è un viaggio nella mente e nel cuore di chi – rischiando la pelle in prima persona – nel corso di due millenni e mezzo ci ha permesso di poter arrivare fin dove siamo oggi. Di pensarci come italiani, spagnoli, francesi, greci, germanici. E di continuare a portare ai vivi che sono già morti l’inesauribile fiaccola di quei morti che, nonostante tutto, sono ancora vivi.

Marco Battistini

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