Firenze, 15 apr – Impero Netflix , ovvero molto più di una piattaforma digitale: con i suoi 220 milioni di utenti e io quasi mezzo miliardo di accessi, il colosso della Silicon Valley è oggi un attore primario dell’immaginario presente. L’azienda californiana – senza dubbio – ha creato e imposto un vero e proprio modello di intrattenimento, infliggendo un duro colpo al cinema. Tutto ciò non può non avere dei riflessi culturali e – in senso lato ma neanche troppo – decisamente propagandistici. Così analizzare il fenomeno anche da un punto di vista ideologico diventa naturale evoluzione.
L’impero Netflix, evoluzione della tecnica o morte della bellezza? Un bel libro per comprenderlo
Ma questo colosso dell’audiovisivo, oggi sulla cresta dell’onda, ha i piedi d’argilla? Management spietato, produzioni ideologicamente faziose, programmazione algoritmica, concorrenza crescente, dipendenza e stanchezza del pubblico: Édouard Chanot – con il suo nuovo libro, L’impero Netflix, edito da Passaggio al Bosco – ci regala la sua analisi critica sulle debolezze, ma anche sui punti di forza di questo impero dell’intrattenimento.
Si tratta del primo libro che tratta il tema delle piattaforme digitali, cercando di immaginare le evoluzioni di quella che un tempo era la “settima arte”. È la naturale evoluzione tecnica del cinema o siamo dinanzi alla morte della bellezza?
