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Incursori in azione, per la difesa della patria: Protocollo Alfa – «Attacco», il nuovo romanzo di Altaforte Edizioni

by La Redazione
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Milano, 20 ott – Protagonisti della nuova pubblicazione di Altaforte Edizioni: Protocollo Alfa – «Attacco» di Corrado Corradi (104 pp.; 12,00 €), sono un gruppo di incursori, che verranno chiamati a portare avanti una missione per la patria, pericolosa e infida. Un romanzo che racconta dall’interno la vita e lo spirito delle forze speciali italiane, raccogliendo le emozioni dei protagonisti, il loro ardore, l’ardimento e la determinazione, scritto da chi ha vissuto tutto questo sulla sua pelle. Corrado Corradi, infatti, è un veterano dell’Esercito Italiano, istruttore di Paracadutismo col grado di Tenente, incaricato di operazioni nel Medio Oriente come Capitano, riveste oggi la carica di Colonnello. È lui a raccontare, in questo romanzo, la storia di una nuova minaccia che incombe sulla nostra nazione, qualcosa di oscuro e infido che si nasconde tra le sabbie del deserto.

Protocollo Alfa – «Attacco»: missione (im)possibile

Dodici Incursori del 9° Col Moschin sono chiamati a intraprendere una missione che ad altri potrebbe sembrare impossibile. Ma loro, uniti come un sol uomo, addestrati a servire la patria in silenzio e senza timore di offrire la propria vita, sono pronti a partire. Riusciranno a sventare la minaccia e salvare gli abitanti della penisola che dormono ignari mentre altri combattono per loro? I dodici protagonisti sono uniti da un unico scopo, da un’unica missione, incuranti del fatto che il loro sacrificio possa essere apprezzato o meno da tutti coloro che vedono il soldato come qualcosa di slegato dalla società, di estraneo e lontani, quando invece sono proprio loro a difendere la nostra nazione.

Esattamente l’amarezza che esprimono durante la missione: «Ma se qualcuno di quei dodici non fosse tornato vivo, quell’Incursore caduto sul campo dell’onore proverebbe la nausea a sentire i peana dei politici e dei pacifisti che piangono il soldato morto ma se ne vergognano quando è vivo».

Liliana Sommariva

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