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Infanzia bruciata: il coronavirus è solo la punta dell’iceberg

by La Redazione
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Roma, 23 ago – Potremmo trascorrere ore a dibattere quanto ai bambini della società attuale: complice la globalizzazione, come il liberismo tecnologico, il mondo contemporaneo ha prodotto classi infantili (teoricamente) più avanzate, quanto differenti e per certi versi preoccupanti, rispetto a quelle dei decenni precedenti. Non occorre una cultura pedagogica per comprendere che la condivisione degli spazi e l’interazione con i coetanei, al pari della formazione scolastica, siano fondamenta da cui si sviluppi in seguito la totale crescita dell’infanzia. Eppure famiglie, enti scolastici e classe politica attuali sembrano non aver comprensione che determinate situazioni, ultima in ordine cronologico quella del coronavirus, rischino di comportare danni caratteriali e profondi traumi, che si presenteranno poi in periodo adolescenziale.

I danni del lockdown

L’emergenza sanitaria, complice l’incompetenza del governo in carica in Italia, ha costretto tutti nelle mura domestiche per quasi tre mesi. Migliaia di bambini sono stati catapultati dalla normalità della lezione giornaliera scolastica, o del corso di calcetto pomeridiano, ad una lontananza forzata, ed improvvisa, da tutto ciò che per loro significasse importanza e routine. In più per ragioni incomprensibili data l’età. Eppure diversi esperti avevano messo in guardia quanto ai rischi che tale azione potesse comportare: lo psichiatra Alessandro Meluzzi, in pieno lockdown, denunciò che lunghi periodi di costrizione in ambienti talvolta stretti, ed una cessazione della vita sociale, avrebbero danneggiato in maniera ragguardevole la psiche dei più piccoli.

Denunce del genere non hanno però sortito gli effetti sperati: i bambini non hanno ricevuto permessi speciali per poter evadere dalle proprie case, accompagnati da un genitore, senza avere così alcuna possibilità di svago e rilassamento, certamente necessario visto il momento senza precedenti.

Il caos sulla riapertura della scuola

Il tema della scuola, tralasciato colpevolmente in Italia, a differenza di altre nazioni, non ha ancora trasmesso chiarezza, specialmente alle famiglie: dalle assurde proposte di plexiglas tra i banchi, si è passati alle gare per i banchi a rotelle fino alle mascherine obbligatorie dai 6 anni in avanti. Appare allucinante dover constatare che, in nome della difesa da un virus con bassissima (e praticamente assente per l’infanzia) mortalità, si sia pronti a forzare un bambino a dover portare una mascherina per ore, così come lo si voglia dividere dal compagno di banco, figura di fondamentale apporto amichevole e formativo. Il tutto tramite distanziamento sociale, che finirà per ammazzare psichicamente una società come la nostra già turbata da crisi economiche che non ha tardato a trasformarsi in crisi di valori.

Tommaso Alessandro De Filippo

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4 comments

SergioM 23 Agosto 2020 - 11:08

Scusate , ma io ho vissuto una intera infanzia/adolescenza di MERDA ….
quindi non capisco il piagnisteo per 75 gg a casa dei pargoletti , già fancazzisti di loro ….

Inoltre , ho visto i piccoli stronzetti del mio quartiere ASSEMBRARSI con madri d’ assalto gli uni a casa degli altri durante la chiusura .
Quindi , a parte NON andare a scuola … dove sarebbe il problema !!!!

Oggi sono tutti nelle piscine del quartiere dagli amici …. DOVE sarebbe il grave TRAUMA ? ah ah oh oh dai dai ! splash !
Dobbiamo dar lavoro ad INUTILI psicologi ?? a tutti il RITALIN a gogo ????

Quattro ceffoni sarebbero più utili di medici e medicine ….. ah , già io sono un VECCHIO .

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jenablindata 24 Agosto 2020 - 12:47

ma vediamo di finirla con questa menata dei danni psicologici….
sono bambini,è vero.
ma non sono cosi fragili come cercate di spacciarli,TUTTI.
a meno che in casa non ci sia la guerra tra i genitori (come c’era in casa mia)
due mesi chiusi in casa oggi,tra tv,pc,libri,giornali,fumetti,videogiochi,smartphone e internet
non sono niente:
si saranno giusto annoiati un pò…
e allora?

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Cesare 24 Agosto 2020 - 3:53

” i bambini non hanno ricevuto permessi speciali per poter evadere dalle proprie case”
E’ giustissimo parlare di evasione dato i poteri occulti della dittatura finanziaria e sanitaria, il cui scopo era assoggettare ed indebitare ancora di piu’ il popolo italiano, hanno incarcerato milioni di bambini e di adulti.E tutto questo mentre ai cani veniva dato il dirittto di passeggiare con il padrone.E’ evidente che ci considerano meno dei cani.E che dire del fatto che si poteva andare dal tabbaccaio ma non a pregare?? Questi poteri occulti sono contro il cattolicesimo e la chiesa di questo francesco non ha nemmeno protestato o chiesto la extraterritorialità e rivendicato la sua autonomia.Si vede che avevano paura o che facevano parte della recita.E ricordiamo che Lukaschenko , Presidente della Bielorussia, prima di venire attaccato sulle elezioni dall’ occidente, aveva dichiarato che l’OMS(finanziato con miliardi da privati tipo Bill Gates ) gli aveva proposto 90 milioni per chiudere il paese come in Italia e che dopo un suo no è arrivato il FMI(fondo monetario internazionale dei banchieri) che gliene ha offerto 900 di milioni sempre per chiudere tutti in casa.E lui ha rifiutato di nuovo evidentemente perchè non voleva sottomettersi e rovinare il suo paese!!

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Maver 27 Agosto 2020 - 2:26

I danni psicologici non sono una bufala, al punto che attualmente assistiamo a due reazioni opposte, sebbene dettate dalla medesima esperienza di reclusione. Per un verso vediamo l’apparente menefreghismo di alcuni ragazzini i quali giungono sino al punto di scambiarsi i ghiaccioli o sputarsi l’acqua addosso (posso assicurare di aver assistito a queste scene in campeggio);sorta di maldestra esorcizzazione (rifiuto) del contagio. Generalmente alle spalle vi sono famiglie o singoli genitori che hanno già un conto in sospeso con il recente lockdown e invitano la prole alla massima disinvoltura per quanto concerne l’osservanza delle vigenti regole sanitarie (sempre per constatazione data da esperienza personale). Al contempo v’è l’antitetica reazione di altri giovanissimi (affatto rari), i quali manifestano serie difficoltà ad allontanarsi da casa, anche solo per un normale giro in bicicletta. Ragazzini assillati da improvvisi quanto irrazionali attacchi di panico e angoscia nell’affrontare quelli che sino a poco tempo fa erano normali tragitti giornalieri. Chi è genitore queste realtà le conosce e deve farci i conti, ancor più ora, nell’imminenza della prossima riapertura scolastica.

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