Lodi, 4 nov – Il 25 ottobre scorso si è svolta la terza edizione del Patrie Fest di Sant’Angelo Lodigiano, idea maturata da tempo e concretizzata nel 2017 grazie alla ferma convinzione, alla tenace perseveranza di Diego Di Sopra, consigliere comunale della ridente cittadina lombarda, in seno a Fratelli d’Italia. «Noi siamo qui perché pensiamo l’Europa delle Patrie. Queste serate sono il punto d’incontro per tutte le realtà della destra. Siamo già al terzo anno, e vediamo una sempre maggiore partecipazione da parte dei cittadini».
I big di Fdi insieme ad Altaforte
Ospiti eccellenti come il senatore Ignazio La Russa, la vicepresidente della commissione Cultura alla Camera Paola Frassinetti e il capo della delegazione Fdi al Parlamento Europeo Carlo Fidanza. Il respiro degli incontri e dei dibattiti è patriottico, ma saldamente radicato nello spirito europeo. Patriottico proprio in quanto radicato in una sorta di “nostalgia carnale” per l’aurea età dello Jus publicum europaeum. Lo stand di Ordine Futuro, i titoli di Altaforte, i ragazzi e le ragazze di Bran.co ONLUS e di Una voce nel silenzio. L’effige di Evita Perón dipinta sullo stendardo dell’omonima associazione paladina in difesa delle donne e dei loro figli.
Quasi tre ore di dibattiti hanno scandito il programma della serata. Dopo i consueti saluti nelle persone di Diego ed Eugenio Carriglio, presidente del circolo cittadino di Fdi, le prime parole spese dai relatori sono un elogio della funzione pubblica e del rapporto simbiotico tra il cittadino, le forze dell’ordine e Regione Lombardia. Centrale l’intervento di Riccardo De Corato, titolare dell’assessorato alla sicurezza in Regione: «Tra poche settimane apriremo in Lodi un ufficio insieme all’associazione di controllo di vicinato, che servirà per segnalare problemi in merito. Siamo già in perfetta sintonia col comandante della Polizia Municipale di Lodi. Noi siamo fatti, non chiacchiere, e realizzeremo questo progetto in tutte e dodici le province». Identità, territorio, sicurezza, cittadinanza responsabile.
L’intervento di Borgonovo e la moderazione di Cafarchio
Densissima la seconda parte, cominciata con un serio esame sui grandi mali degli ultimi anni: l’attacco del globalismo e dell’omosessualismo alla innocenza, alla Patria, all’uomo, frutto della più grande crisi ontologica della storia. Forte l’intervento di Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità nonché autore di due rilevantissimi testi di recente pubblicazione: L’era delle streghe e Adam. Una storia di immigrazione, moderato da Lorenzo Cafarchio, responsabile di Altaforte Edizioni. «Lo scopo del progressismo – tuona placido ma convinto il giornalista – è l’eliminazione di qualunque confine. E se non esistono confini fra gli stati, come possono esisterne tra i sessi»? In riguardo allo scandalo di Bibbiano le parole sono radicali: «La famiglia, luogo del gratis, è l’argine a questo sistema. Il neoliberismo, che sta vivendo una sorta di fusione con la ideologia di sinistra, è peggiore di quest’ultima. E lo è perché avvia una mercificazione anche nei confronti dei bambini, che si possono vendere e comprare, così come strappare a famiglie gravate dalla sola colpa della povertà. In sostanza, il ‘sistema Bibbiano’». Non risparmia critiche al governo ‘giallofucsia’: «Renzi e Bonaccini si trovano d’accordo sull’asilo obbligatorio nella fascia 0-3, idea di controllo, di sorveglianza». Ed è proprio l’associazione Evita Perón ad avere assistito legalmente delle famiglie coinvolte nell’inferno di Bibbiano, come ricordato da Cristina Haddad, responsabile lombarda dell’Associazione. «Lottiamo da anni contro il gender, ed il nostro primo punto è il contrasto all’aborto».
Da Greta Thunberg a Carola Rackete
E’ il turno di Carlo Fidanza: «Siamo in una fase storica in cui tutto ciò che ci definisce è sotto attacco, attacco volto a renderci indefiniti, o definiti solo come perfetti consumatori. Sono proprio le Istituzioni Europee ad essere diventate il fulcro di questa ideologia, che fonde l’ambientalismo di maniera di Greta Thunberg all’immigrazionismo selvaggio, di cui Carola Rackete è il perfetto ideogramma. Pertanto siamo orgogliosi di essere riusciti ad ottenere una vittoria fino a poco fa impensabile al Parlamento Europeo. Di fronte ad una risoluzione presentata da tutte le sinistre unite, in cui si affermavano concetti assurdi in forza dei quali sarebbe poi stato consentito alle Ong di sostituirsi alle Guardie Costiere dei singoli stati nel controllo dei mari e delle frontiere, il nostro è stato un sussulto d’orgoglio. Ed è stato questo sussulto d’orgoglio ad affondare la mozione, per soli due voti».
Paola Frassinetti interviene ricordando la recente crescita nei sondaggi auspicando il miracolo’ in Emilia-Romagna: «Una vittoria nella terra rossa, nella terra del triangolo della morte, potrebbe condurre al cortocircuito di questo governo che combatte i parrucchieri e non i grandi evasori. La nostra opposizione è e sarà spietata». La Russa è al suo fianco: «Sant’Angelo è la prova che la destra nel lodigiano ha fatto strada. Un tempo qui dovevamo guardarci le spalle, mentre ora siete una realtà importante. Noi non siamo moderati, non lo siamo mai stati, e non abbiamo certamente bisogno di finzioni dialettiche per definirci. Siamo Patrioti, dobbiamo lavorare sodo. Quattro sono le proposte di legge per le quali stiamo raccogliendo le firme: per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, per l’abolizione dei senatori a vita, per l’inserimento del tetto alle tasse in Costituzione e per introdurre, finalmente, la prevalenza dell’ordinamento giuridico italiano su quello europeo quando si tratta di difendere gli interessi nazionali».
Manuel Sisti