Home » L’Egitto riscopre i teschi d’ariete di Ramses II e la prima alba di Heliopolis

L’Egitto riscopre i teschi d’ariete di Ramses II e la prima alba di Heliopolis

by Andrea Bonazza
0 commento

Roma, 27 mar – Gli antichi tesori d’Egitto non finiscono mai di sorprendere il mondo. Una lunga sequenza di scoperte, quelle nella terra dei faraoni, che per frequenza e ricchezza è paragonabile solo a quelle che puntualmente avvengono in territorio italiano. L’ultimo di questi ritrovamenti, si presenta tanto lugubre quanto straordinario e misterioso. Gli archeologi dell’Università di New York hanno riportato alla luce oltre duemila teste di ariete mummificate e sepolte secondo uno schema ortogonale. I reperti sono per lo più di teschi e corna perfettamente allineati e risalgono all’epoca della dinastia Tolemaica, databile tra il 323 a.C. e la conquista romana dell’Egitto, nel 30 a.C.. Questo strano cimitero animale di 2300 anni fa è stato riportato in luce nei pressi del famoso tempio di Ramses II, nell’antica città di Abydos, nel sud dell’Egitto.

A mummified ram’s head uncovered during excavation work by an American mission from New York University- Institute for the Study of the Ancient World (ISAW) at the temple of Ramesses II in Abydos, Sohag Governorate, Egypt, in this handout image released on March 25, 2023. The Egyptian Ministry of Antiquities/Handout via REUTERS

Il culto millenario di Ramses II

Molti sono ora gli interrogativi della comunità scientifica sull’impiego originario di questo insolito ma ordinato cimitero. La disposizione schematica dei teschi d’ariete farebbe infatti pensare a un rituale sacro, con grandi sacrifici agli déi, ma al momento l’unica cosa certa è che i reperti confermano il potere del culto del faraone Ramses II, anche mille anni dopo la sua morte. Nato nel 1303 a.C., Ramses II morì nel 1213 o 1212 a.C., dopo aver regnato indiscusso per lunghissimo tempo sulle terre dell’antico Egitto. Il segretario generale del Consiglio Supremo per l’Archeologia egizia, Mustafa Waziri, spiega che oltre ai teschi d’ariete, in prossimità del tempio sono stati rinvenuti anche altri resti di animali mummificati. Tra questi vi sono diverse pecore, cani, capre selvatiche, mucche, gazzelle e manguste. “Si pensa che siano offerte votive ad indicare la continua riverenza per Ramses II nel sito, circa mille anni dopo la sua morte. Questo scavo svela dettagli importanti della vita e della storia del Tempio di Ramses II ad Abydos, che continuò, per un lungo periodo ad essere punto di riferimento sotto il profilo del culto”.

Un nuovo antico edificio all’ombra del tempio di Ramses II

Situata nel governatorato egiziano di Sohag, a 435 chilometri a sud del Cairo, Abydos è uno dei siti archeologici più importanti dell’Egitto. Qui furono sepolti per secoli i reali dell’antico Egitto, al fianco dei templi funerari dei faraoni Seti I e quello importantissimo di Ramses II. La nuova scoperta egizia però, rivela ancora altri sbalorditivi elementi; oltre ai resti di animali mummificati, infatti, gli archeologi hanno identificato anche una misteriosa struttura. Le rovine di questo antico edificio sono databili nel periodo che va dal 2350 a.C. al 2190 a.C., dunque antecedente alla sepoltura dei teschi d’ariete appena rinvenuti. La comunità archeologica si sta ora interrogando sulla esatta funzione di questa struttura dall’architettura che a prima vista appare sontuosa e dalle possenti mura spesse quasi cinque metri. Risalente alla sesta dinastia dell’Antico Regno, nell’edificio i ricercatori hanno trovato varie statue, papiri, antichi resti di alberi, indumenti in pelle e scarpe. il capo della missione, Sameh Iskander. ha detto che questi ultimi ritrovamenti potrebbero aiutare a “ristabilire il senso dell’antico paesaggio di Abydos prima della costruzione del tempio di Ramses II”», ha detto”.

il sontuoso tempio di Abydos

La prima alba di Heliopolis

Ma le scoperte nella terra dei faraoni non terminano qui: diversi frammenti di statue sono stati scoperti nel sito di un tempio dedicato al dio del sole Ra, all’interno dell’antica città di Heliopolis, nel distretto di Matariya del Cairo orientale. Il ricercatore dell’Istituto archeologico tedesco Dietrich Raue, ha affermato che, secondo le antiche credenze egiziane, il mondo fu creato a Heliopolis con la prima alba. “Qui è stata celebrata la connessione della regalità con il creatore e il dio del sole”, ha raccontato l’archeologo. I frammenti di pietra riportati in luce provenivano da raffigurazioni di Ramses II, Ramses IX (1126 – 1108 a.C. circa), Horemheb (1323 al 1295 a.C. circa) e Psamtik II (595 al 589 a.C. circa). Queste statue, che raffigurano le teste dei faraoni su corpi di sfinge, sarebbero state poste davanti alle porte o accanto agli obelischi del tempio. Collocando le loro statue a Heliopolis, i faraoni onorarono Ra e legittimarono il proprio governo con le forze divine. In antichità, però, per qualche ignoto motivo le statue furono distrutte e i loro pezzi riutilizzati come materiale da costruzione per nuovi elementi architettonici.

Andrea Bonazza

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati