Torino, 28 gen – Uno studio presentato a Torino durante il secondo Simposio Internazionale sulla Rigenerazione dei Nervi Periferici rivela che sarà possibile ricavare un biomateriale, il chitosano, per la rigenerazione dei nervi lesionati dall’esoscheletro dei crostacei.
Le protesi nervose che si possono realizzare mediante l’uso di questo bio materiale presentano diverse allettanti possibilità. Oltre ad evitare il problema dell’autotrapianto, questo tipo di protesi pare essere decisamente stabile, biologicamente compatibili e facile da suturare chirurgicamente. Sono inoltre completamente biodegradabili nel medio periodo e assicurano un recupero funzionale dei nervi lesionati paragonabile a quello degli innesti auto trapiantati. Il processo sarebbe inoltre economico ed a basso impatto ambientale poiché potrebbe sfruttare i prodotti di scarto dell’industria alimentare.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Biomaterials, è il frutto di una ricerca coordinata dall’Hannover Medical School in collaborazione con l’Università di Torino che vede coinvolti più di 200 scienziati provenienti da ogni parte del mondo. Biohybrid, il Consorzio internazionale ha infatti diversi centri e sedi in Italia, Germania, Spagna, Portogallo, Svezia ed Israele.
Il nostro Paese partecipa alla ricerca alla ricerca tramite il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche ed il NICO (Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi) di Torino.
Lo studio, finanziato dall’Unione Europea con quasi 5,9 milioni di euro, terminerà nel 2015 fornendo una analisi precisa sulle potenzialità che questo nuovo biomateriale potrà offrire medicina rigenerativa e della chirurgia ricostruttiva.
Cesare Dragandana