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«Napoleone non va celebrato, usava le camere a gas». Il New York Times attacca la Francia

by Valerio Benedetti
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napoleone camere a gas

Washington, 20 mar – «Dopo un anno in cui statue di schiavisti e colonizzatori sono state rovesciate, deturpate o abbattute in tutta Europa e negli Stati Uniti, la Francia ha deciso di muoversi nella direzione opposta». Letta così, è davvero un’ottima notizia. Bravi i francesi, dunque? Neanche per sogno: l’autrice di queste parole, pubblicate sul New York Times, le ha scritte infatti proprio per attaccare la Francia, la quale il 5 maggio si appresta a festeggiare il bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte. Il sottotitolo del contributo, del resto, non lascia adito a dubbi: «Le istituzioni francesi dovrebbero prestare maggiore attenzione alla storia della schiavitù del loro Paese, invece di onorare un’icona del suprematismo bianco». Non solo: Napoleone il «suprematista» avrebbe addirittura usato… le camere a gas!

Napoleone suprematista?

Fermi tutti, prima di arrivare alla chicca su Napoleone e le camere a gas, dobbiamo procedere con ordine. Secondo il New York Times, il Bonaparte – che ha svolto un ruolo centrale nella storia francese – non deve essere celebrato in quanto «icona del suprematismo». Così, manco fosse il capo del Ku Klux Klan. Per carità, niente di nuovo sotto il sole: la «cultura della cancellazione» ci ha ormai abituato a idiozie di tal fatta. Però il dato rimane: il massimo quotidiano americano attacca frontalmente un alleato storico degli Stati Uniti (la Francia), senza cui probabilmente le 13 colonie non avrebbero mai ottenuto l’indipendenza, perché l’antirazzista di turno si è alzata con la luna di traverso.

Non è Lercio: è il New York Times

Nello specifico, la talebana antinapoleonica si chiama Marlene L. Daut, docente presso l’Università della Virginia. Come ci tiene a farci sapere il New York Times, l’accademica insegna «American and African diaspora studies». Vi giuro che non sapevo neanche esistesse una materia del genere. Non bastavano più discipline come la storia dell’Africa o delle minoranze: adesso serviva un corso dedicato specificamente alla diaspora degli africani e degli americani (quelli non bianchi, ovviamente). Ma anche questo ormai è diventato normale: dopo la proliferazione di materie ultra-ideologizzate come gli studi post-coloniali e i gender studies, perché non anche una roba del genere?

La bufala sulle camere a gas di Napoleone

Ma torniamo alla tirata antinapoleonica del New York Times. Che in realtà non dice assolutamente nulla di nuovo. L’unica vera novità è… l’identità razziale dell’autrice: «Come donna nera di origine haitiana e studiosa del colonialismo francese, trovo particolarmente irritante vedere che la Francia intende celebrare l’uomo che ha restaurato la schiavitù nei Caraibi francesi, un architetto del genocidio moderno, le cui truppe hanno creato camere a gas per uccidere i miei antenati». Qua la Daut, che si sente in diritto di pronunciare parole tanto gravi in virtù del suo colore della pelle, sta dando per assodato un dato assolutamente controverso: la tesi che Napoleone abbia usato le camere a gas durante la «rivoluzione haitiana» (1791-1804) è stata avanzata nel 2005 da Claude Ribbe, scrittore e regista francese originario della Guadalupa. Questa ipotesi sensazionalistica, tuttavia, non è mai stata avallata dagli storici di professione. Tanto per rendere l’idea, il decano degli storici transalpini, Pierre Nora, ha definito il libro di Ribbe un «pamphlet senza capo né coda». Eppure questo non è bastato per impedire alla colonnista del New York Times di definire Napoleone «architetto del genocidio moderno» e di attaccare le istituzioni francesi. Ma tanto, si sa, se ci sono di mezzo i «diritti», si possono dire tutte le castronerie che si vuole.

Valerio Benedetti

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Evar 20 Marzo 2021 - 1:32

L’episodio si riferisce ad una rivolta di schiavi haitiani, anzichè crocifiggerli sull’Appia, li avrebbero rinchiusi nelle stive delle navi e soffocati con anidride solforosa. A prescindere dal metodo usato (tutto da appurare), è una normale storia di schiavismo e colonialismo. Libertè, egalitè e fraternitè non valevano a quel tempo per i diversamente colorati.

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Francesco 20 Marzo 2021 - 11:24

Bella Immortal! benefica
Fede ai trionfi avvezza!
scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Golgota
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.

Dal 5 maggio Di Manzoni.

È assurdo giudicare un uomo nato nel 1769 con gli occhi di oggi, Napoleone ha avuto le sue colpe ma non si può negare l’ immensità di un personaggio del suo calibro, pochi uomini che hanno vissuto su questa terra possono essere paragonti a lui, molti hanno provato ad imitarlo nel corso del tempo risultando ridicoli… Napoleone nel bene e nel male ha cambiato per sempre la storia del mondo, della politica e della guerra. Che epoca triste la nostra, dove ipocriti giornalisti prezzolati e politicanti pezzenti per far parlare un po’ di se si scagliano contro la storia e dissacrano i grandi del passato ( seguiti da una massa di pecore malate di politically correct ), un epoca in cui vengono osannati sodomiti, isteriche, puttane, decerebrati e pseudo artisti e in cui vengono diffamati poeti, santi, condottieri ed imperatori. Ma mentre la storia si ricorderà per sempre di figure come Napoleone nessuno domani si ricorderà della marmaglia moderna.

” Tu dalle stanche ceneri sperdi ogni ria parola” .

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SergioM 21 Marzo 2021 - 2:56

Interessante l’ idea delle stive delle navi ….. ma poco pratica per
eliminare prigionieri . I Francesi usavano la ghigliottina ancora dopo la fine della II GM ….. pratica , veloce .

E’ evidente il tentativo di assimilare Napoleone ai NAZISTI …. unici grandi
utilizzatori del sistema .
Premesso che gli americanelli NON hanno alcun diritto di dire ai Francesi
CHI debbano celebrare …..

la prima CAMERA a GAS , mi pare sia stata costruita proprio negli USA ,
nel 1920 , il sistema COMPLICATO e costoso prevede l’ esistenza di
MASCHERE antigas , per “liberare” il locale ….. maschere che risalgono
alla Prima Guerra 19141918 e Napoleone visse a cavallo del 1700/1800 .

I nazisti avevano migliaia di bidoni di GAS (iprite) che non potevano più usare inguerra , un pò furono venduti a stati che NON aderivano agli accordi ed un pò (non si butta via nulla) usati nei lager …… ma parliamo del 1940!

E quella sarebbe Prof di ? STORIA !!!!!!

Non voglio diventare SPLATTER …. ma se i nazi non avessero avuto surplus di gas ….. MAI avrebbero usato quel sistema …..
ne avevano di migliori .

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