Roma, 16 apr – Lockdown imposti e prolungati, crisi cicliche e indotte, Qr code e restrizione delle libertà: quella in atto – per Renzo Giorgetti – è “la tirannide antiumana” del “Nuovissimo ordine mondiale“, quintessenza della demagogia egualitaria di matrice liberale.
Perché, mentre ancora c’è chi dubita dell’esistenza di un Nuovo Ordine Mondiale, già se ne prepara uno Nuovissimo: è la “nuova normalità” della pandemia, della sorveglianza globale, della shock economy e della “società aperta”. Non una rottura, ma un consolidamento strutturale dei dogmi che dominano l’esistente da almeno duecento anni: la chimera di un’uguaglianza universale che – per dispiegarsi, nel suo cortocircuito intrinseco – ha bisogno di stringere le maglie e soffocare le identità, le specificità e le differenze.
Quel nuovissimo ordine mondiale
L’autore del nuovo saggio tascabile Il nuovissimo ordine mondiale. La tirannide antiumana, quintessenza della demagogia egualitaria, pubblicato da Passaggio al Bosco Edizioni, compie un viaggio nelle pieghe del nostro tempo, sottolineando gli elementi di continuità con il passato e delineando una fenomenologia delle forme del potere che sembra ripetersi costantemente, rinnovando la farsa di un meccanismo artefatto: siamo dinanzi ad una governance settaria e fanatica, priva di “diritti inalienabili” e “sacri valori fondativi”, che comprime gli spazi di libertà, rescinde i legami con il sacro, omologa le coscienze, decostruisce le identità e sovverte le tradizioni.
Quella in atto, allora, è una volgare recita priva di ogni legittimità: in tal senso, dunque, è necessario comprendere che la vera lotta non sta nel cambiare gli elementi della scena o gli attori che la attraversano, ma la percezione stessa dello spettatore, spingendolo ad abbandonare il teatro e a riconquistare la propria dignità, la propria natura e il proprio posto nel mondo.