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Vietato l’ingresso a Boris Johnson in Russia, alta tensione tra Mosca e Londra

by Eugenio Palazzini
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Roma, 16 apr – Alta tensione tra Mosca e Londra. Il Cremlino ha vietato l’ingresso in Russia al premier britannico Boris Johnson. A renderlo noto è il ministero degli Esteri russo. “L’informazione sfrenata e la campagna politica di Londra volta a isolare la Russia a livello internazionale, crea le condizioni per contenere la nostra nazione e strangolare l’economia interna”, si legge nella nota del ministero degli Esteri russo, citata dalla Bbc.

Non solo Johnson, la Russia ha vietato l’ingresso mezzo governo britannico

Mosca ha inoltre vietato l’ingresso in Russia anche al segretario agli Esteri Liz Truss, al segretario alla Difesa Ben Wallace e ad altri dieci membri del governo e politici del Regno Unito. Tra questi vi sono anche il ministro delle Forze armate britanniche James Heappey e il primo ministro della Scozia, Nicola Sturgeon. Una decisione presa, si legge sempre nella nota russa, “in vista dell’ostilità senza precedenti da parte del governo britannico, in particolare dell’imposizione di sanzioni contro alti funzionari russi”. Secondo la Russia, “in sostanza, la leadership britannica sta deliberatamente aggravando la situazione intorno all’Ucraina, pompando il regime di Kiev con armi letali e coordinando sforzi simili da parte della Nato”.

Come ricordato stamani dai media inglesi, all’inizio di questa settimana i governi del Regno Unito e degli Stati Uniti hanno annunciato ulteriori sanzioni alla Russia che includono misure finanziarie progettate per danneggiare l’economia russa e penalizzare il presidente Putin, alti funzionari e persone che hanno beneficiato del suo governo.

I precedenti

Ma il braccio di ferro diplomatico tra Russia e Regno Unito va avanti dall’inizio della guerra in Ucraina. Il 28 febbraio Boris Johnson si espresse in maniera piuttosto netta circa lo scopo delle sanzioni appena introdotte contro la Russia di Putin. Il portavoce del premier britannico, senza girarci troppo intorno, disse infatti che le restrizioni economiche verso Mosca avevano lo scopo di far cadere “il regime di Putin“. Successivamente, l’affermazione è stata stemperata, con Londra che ha virato sul meno drastico: “Ostacolare la macchina da guerra” russa nell’invasione dell’Ucraina.

Poi, la scorsa settimana, Johnson ha incontrato a Kiev il presidente ucraino Zelensky. Primo leader del G7 a recarsi nella capitale dell’Ucraina dall’inizio del conflitto, il premier britannico ha promesso ulteriori aiuti militari all’Ucraina, tra cui nuovi sistemi antiaerei Starstreak, missili antinave, razzi anticarro e 120 veicoli blindati. Una mossa, con tutta evidenza, ben poco gradita a Mosca.

Eugenio Palazzini

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Loscuro 16 Aprile 2022 - 9:04

.gli “inglesani” si credono ,ancora, la capitale del mondo, ma sono solo servi, ossequiosi, degli usa..

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