Tokyo, 25 set – Ricordati chi sei. È questo il monito che ci arriva da un cortometraggio giapponese di una bellezza rara e commovente. L’obiettivo dell’autore è quello di raggiungere le 100mila visualizzazioni. E come afferma Hitomi Satsuma, il giovane di Kumamoto che ha realizzato il corto, il video è finora riuscito a raggiungerne la metà (circa 50mila) tra tutti i social su cui è stato caricato (Facebook, Twitter e Youtube). Ma lo scopo, come spiega il regista, non è quello di ottenere views, bensì quello di risvegliare l’orgoglio per gli eroi caduti in guerra per il Giappone.

La voce degli spiriti eroici

Il video si intitola Progetto per l’onore degli Eirei. Nella lingua nipponica, gli Eirei sono gli spiriti dei caduti in guerra. Il cortometraggio è ambientato nel Giappone moderno, in cui fa la sua apparizione un soldato giapponese della seconda guerra mondiale. Indossa l’uniforme e si aggira per le strade della città come un fantasma. È spaesato e prova ad approcciarsi alle varie persone che gli capitano a tiro. Ma tra giovani skater che camminano a testa bassa con le cuffie alle orecchie e ragazze intente a farsi un selfie, nessuno lo vede, nessuno si accorge della sua presenza.

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Il Giappone non dimentica

Il soldato, deluso e rassegnato, si avvia allora verso il Gokoku di Kumamoto, il santuario dedicato agli spiriti dei soldati caduti. Il soldato incontra quindi al santuario altri suoi commilitoni, anche loro scuri in volto. Senonché arriva una giovane coppia di cittadini giapponesi, che hanno accompagnato loro figlia a visitare il santuario. La bimba, con in sottofondo i rumori dell’ultima guerra, osserva le foto degli eroi che hanno combattuto e sono morti per l’Impero del Sol Levante. All’uscita del santuario, è lei l’unica a vedere gli spiriti dei soldati caduti, e infatti li saluta con ampio gesto del braccio. Solo a quel punto i soldati ritrovano il sorriso, e ricambiano commossi il saluto. Il corto si chiude con il monito «Non lasciate che la storia svanisca». Meraviglioso.

Il video

Valerio Benedetti  

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