Roma, 17 set – Andarono per suonare e furono suonati. Il pifferaio di montagna in questo caso si chiama Andrea Scanzi, mentre il suonatore è senza dubbio Feferico Palmaroli aka “Le frasi di Osho”. Per chi si fosse perso la disfida social tra i due facciamo un breve riassunto. Ieri la “rockstar del giornalismo italiano” ha sferrato un attacco gratuito nei confronti di Palmaroli. Una sorta di dossieraggio antifascista anni ’70 rivisitato in chiave finto simpatichina. Il succo del discorso è questo: Scanzi ha accusato l’ideatore delle frasi di Osho di essere un “fasho”, o meglio di essere di destra e di partecipare ad alcuni incontri elettorali di Fratelli d’Italia. Secondo la teoria di Scanzi se fai satira e ti schieri per una lista commetti un “errore imperdonabile” e diventi un “cortigiano del potere”. Bizzarro che uno dei giornalisti più sfacciatamente filo governativi muova una simile accusa a qualcuno che si schiera con l’opposizione. Ma vabbè.
Scanzi cancella i commenti e blocca Palmaroli su Facebook
Palmaroli ha risposto nel merito smascherando l’operazione scorretta di Scanzi, ma soprattutto lo ha perculato” per il modo con cui “sua umiltà” ha gestito la disfida social. “Na faticaccia cancella’ tutti i commenti ostili, eh Andrè?” si chiede ironicamente Palmaroli su Facebook alludendo all’opera censoria di Scanzi o del suo social media manager. “Il poraccio è invidioso dei follower reali perché lui se li deve compra’. Il poveraccio mi ha bloccato quindi non posso rispondere sotto al suo post”. A questo punto Scanzi ha scritto un ulteriore post contro “le frasi di Osho”, negando, ma al tempo stesso rivendicando, l’azione censoria: “Non sapevo di averti “bloccato”, non presto mai granché attenzione all’irrilevante, ma ora che lo so diventerò ancora più narciso”, scrive Scanzi. “Evidentemente sono geniale anche quando non me ne accorgo. Figurati se consento a uno come te di stare in casa mia gratis. Sei irricevibile, palloso e intellettualmente affetto da chiara stipsi neuronale”. In quest’ultima frase il giornalista amico del governo non si accorge di fare sostanzialmente una descrizione di se stesso.
I numeri parlano chiaro
Ma in una tale polemica social ancora più delle parole contano i numeri, che dimostrano in maniera inequivocabile che a vincere la sfida è stato chiaramente Federico Palmaroli. I due post su Facebook in cui Scanzi attaccava Osho hanno ottenuto rispettivamente 4 mila e 3 mila mi piace. Numeri piuttosto bassini, soprattutto considerando i quasi due milioni di mi piace totali della pagina. Un “engagement” (come dicono quelli bravi) così basso non può che rafforzare il dubbio che molti dei follower di Scanzi siano fasulli. Per capirci la risposta di Palmaroli pubblicata sulla pagina “Le più belle frasi di Osho” ha ottenuto quasi 12 mila mi piace, nonostante la pagina abbia “solo” un milione di follower. Un coinvolgimento degli utenti almeno 5-6 volte superiore a quello di Scanzi.
Osho asfalta Scanzi
Su Twitter il confronto è stato ancora più impietoso. I due tweet di Scanzi hanno ottenuto rispettivamente 315 e 212 mi piace accompagnati da qualche decina di condivisioni. La prima risposta de “Le frasi di Osho” sotto al tweet della rockstar del giornalismo ha ottenuto 3.467 mi piace, la seconda 2.159. Numeri dieci volte più grandi. Questo il contenuto della risposta definitiva di Palmaroli: “Dai su. Hai fatto una figura di merda, neanche gratificata dai tuoi tanto amati numeri che ormai hai relegato al rango di categoria youporn. Stacce. Confido nel fatto che nelle prossime ore continuerai a cancellare tutti i commenti educatamente a te avversi, così te distrai”. Colpito e affondato. Anzi, “asfaltato”. Per una volta si può utilizzare non a sproposito.
Davide Di Stefano
1 commento
[…] Roma, 19 gen –E’ tornata ad essere visibile la pagina Facebook dell’umorista romano Le più belle frasi di Osho dopo essere «scomparsa» dalla piattaforma per tutta la mattinata di oggi. I più avevano pensato ad una mossa censoria operata dagli amministratori del social. La pagina, gestita dallo stesso di Federico Palmaroli/Osho è sovente oggetto di attacchi da parte di una certa sinistra che mal digerisce il tipo di satira proposto, non precisamente di stampo progressista, si veda la querelle con Scanzi. […]