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Al galoppo verso il destino: “Morimondo” degli Zetazeroalfa รจ una bomba

by Adriano Scianca
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Roma, 20 apr – C’eravamo lasciati su un galeone, salpati dal destino con sorrisi da burrasca. Ora finalmente la ciurma รจ scesa dalle navi, sempre con il coltello in mezzo ai denti. Zetazeroalfa, la band che ha cambiato la musica non conforme, รจ di nuovo fra noi. Senza chiedere il permesso. Sono passati sette anni da Disperato amore: album potente, ispirato, pieno come sempre di testi-manifesto e di immagini pulsanti. Sulla copertina campeggiava un veliero in mezzo alla tempesta e la filosofia โ€œacquaticaโ€ dell’album era ribadita anche da uno dei brani piรน belli: โ€œArremba sempreโ€. Morimondo โ€“ questo il titolo del nuovo lavoro del gruppo romano โ€“ รจ invece un album โ€œdi terraโ€. Non c’รจ contraddizione tra le due cose: si tratta di portare lo stesso spirito in un altro contesto. Il cambio di scena, tuttavia, รจ netto. In copertina c’รจ stavolta un cavallo, animale con i piedi ben piantati sul suolo, bestia del viaggio e della guerra. Le atmosfere country dell’intro (โ€œHabaneroโ€) e della title track rimandano a scenari secchi, asciutti, desertici. Ci sono terre da difendere (โ€œPer la Siria! Per Assadโ€) e patrie da riconquistare, come l’Italia โ€œterra dell’alloro, terra dell’ulivoโ€ di cui parla โ€œIl nome mioโ€. Persino il nome dell’album ci porta lontano dal mare, nell’Italia dell’entroterra, in Pianura Padana. Cosรฌ Sinevox ne ha spiegato il senso in un’intervista: โ€œTempo fa mi trovai vicino Milano e rimasi colpito dal suono di questa parola. Cโ€™era la nebbia, la strada deserta e cโ€™era questo cartello stradale crivellato di colpi con su scritto questo nome cosรฌ musicale e sinistroโ€ฆlo senti come suona? Morimondo. Non si capisce esattamente cosa sia, se una cantilena, una promessa, una minacciaโ€ฆdietro questo cartello cโ€™era un grande albero senza foglie nรฉ colore che si snodava verso il cielo e aveva le forme di una grande manoโ€ฆmi misi a controllare il suo significato e cosa voleva dire? ‘La montagna che sovrasta la palude’ questo รจ il significato del nome Morimondo che deriva dal francese. Il parallelismo con CasaPound รจ stato istantaneo. Il nostro prossimo album si sarebbe intitolato proprio cosรฌโ€ฆโ€.

Da questo paesino di un migliaio di abitanti prende quindi il nome quello che รจ sicuramente il disco piรน personale degli Zetazeroalfa. Ma, non sembri un paradosso, anche il piรน comunitario. Le suggestioni, i nomi, i luoghi, i ricordi, i frammenti di un’esistenza singolare si fanno specchio di un’avventura collettiva. Non a caso le collaborazioni sono molte: Fantasmi del Passato (โ€œPer la Siria! Per Assadโ€), Drittarcore (โ€œSotto bandiere nereโ€), Bronson e Blind Justice nei cori, la special guest Lebensessenz. Un disco corale, insomma. โ€œIn fondo all’Io c’รจ un Noiโ€, diceva Giovanni Gentile. โ€œรˆ la torre che tu difendi che ti difende e ti difenderร โ€, gli fa eco Zetazeroalfa. รˆ affermando un principio in modo impersonale che diventerai persona. รˆ anche un disco velato da una strana e dolce malinconia, cosa che peraltro non dovrebbe sorprendere chi conosca bene il gruppo. Ma non si tratta di una malinconia autocompiaciuta, sterile, distruttiva. รˆ, ossimoro nell’ossimoro, una malinconia gioiosa. รˆ sangue che irradia le cicatrici e pulsa piรน forte. Sono le persone e le esperienze che abbiamo perso: in amore, nell’amicizia, nella militanza. Chi se ne va lascia sempre un segno. Ma ciรฒ che conta รจ solo chi resta, รจ solo ciรฒ che รจ avanti. Di questo pathos รจ perfetta espressione il brano che si candida ufficialmente a diventare la nuova โ€œVita miaโ€, ovvero โ€œLuci bluโ€. Siamo di nuovo in una โ€œnotte piena di poliziaโ€, in cui ricordi personali e barricate si intersecano: โ€œE penso a dove sarai tu / in questa notte di blindati / in questa terra di dannatiโ€. Un retrogusto amaro, ma sereno. Quasi zen, per citare โ€œZen serendepico zenโ€, altro brano che guarda un po’ al futuro e un po’ al passato ma, in ogni caso, senza nessun rimorso. Ogni scelta รจ rivendicata fino in fondo, ogni decisione รจ santificata dall’azione, anche se ha fatto male, anche se ha comportato una perdita. Ma indietro non si torna, c’รจ solo l’avanti: al galoppo verso โ€œnostra signora libertร โ€, come recita il testo di โ€œMorimondoโ€, struggente ballata sulla ricerca di se stessi in cui si respira, forse grazie ai ritmi western, il senso degli ampi spazi e uno spirito della frontiera che non sarebbe dispiaciuto a Pound.

Il cammino dall’Io al Noi non abbraccia solo una comunitร , ma una generazione, una storia, una nazione. Sul primo punto, impossibile non citare โ€œCresci bene giovinezzaโ€, forse il brano che resta piรน impresso al primo ascolto. Musicalmente ricorda qualcosa tra i Social Distorsion e Foo Fighters, mentre il testo รจ un appello ai giovani affinchรฉ non cedano alla rinuncia, vicolo cieco in cui vengono indirizzati da questa societร  esausta, ma anche da una mentalitร  permeata di sconfitta che non รจ estranea a un certo mondo politico. Rispetto alla quale, per โ€œnon perdersi maiโ€, basta ricordare i fondamenti: โ€œSii fedele alla parola, sii devoto alla Vittoriaโ€. I fili della storia, invece, vengono riannodati in โ€œGhereghereghez!โ€ che, musicalmente, riprende il filone alla Rammstein, come giร  accaduto in โ€œAccademia della sassaiolaโ€ o โ€œNerobiancorossoโ€. Il titolo del brano prende spunto dal motto del 1ยฐ Stormo Aeroplani da caccia del 1924, che successivamente si estese a tutti i reparti della Regia Aeronautica e quindi dell’Aeronautica Militare. Il testo parla da solo: โ€œFasci littori /sopra le ali / e dentro ai cuori / giovane sangue / che sfida sorte / che ghigna morteโ€. Ma il vero manifesto politico del disco รจ sicuramente โ€œIl nome mioโ€, un inno all’Italia in cui si respira anche un’eco del messaggio lasciato da Dominique Venner. Un brano centrato sul rifiuto del fatalismo e della rassegnazione, in nome di una risorgenza della nazione nelle sue connotazioni piรน sacrali (l’alloro e l’ulivo): โ€œQuando la terra viene abbandonata / e la tua stirpe vien sostituita / serve a poco la tua indignazioneโ€.

Restano, infine, โ€œMarcia oppure crepaโ€, annunciato da sorprendenti sonoritร  anni ’70, il cui significato รจ trasparente giร  dal titolo (c’รจ una rivoluzione in atto, si puรฒ marciare compatti oppure crepare nell’invidia e nel bigottismo politico antifascista, tertium non datur), e โ€œSotto bandiere nereโ€, riuscitissimo brano crossover rap/metal in cui i Drittarcore sembrano piรน in forma che mai: un bel calcio in culo a quei quattro nerd della โ€œscenaโ€ rap e chi gli va dietro. Siamo arrivati alla fine, anche se prima dobbiamo attraversare la calma olimpica del piano di Lebensessenz (โ€œLa grande visioneโ€) e la furia elettronica di โ€œKosmosโ€, piรน una sorpresa jazz per i piรน pazienti. Terminato il cd, resta l’impressione di un disco suonato in modo eccellente e registrato in modo superbo, ma soprattutto di una band che non smette di migliorare, di sperimentare, di creare, tanto dal punto di vista musicale che da quello dei testi, che non fa dischi tanto per farli, che ogni volta sputa fuoco e sangue e racconta pezzi di vita, sua e nostra, anche a costo di lunghi periodi di silenzio musicale (mai il gruppo ci aveva fatto aspettare 7 anni tra un lavoro e l’altro). Zetazeroalfa fa molto di piรน che accompagnare le nostre esistenze come una colonna sonora: le anticipa e le indirizza, le forma e le riempie. รˆ quel Noi che sta in fondo a ogni Io e la cui voce, se taci e ti concentri, riuscirai a sentire. Anche quando รจ finito il cd.

Adriano Scianca

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