Roma, 18 ott – “È mancata evidentemente una vigilanza efficace. C’è bisogno di scrivere una pagina nuova”. Con queste parole, pesanti come macigni, anche Matteo Renzi interviene sulla vicenda di Ignazio Visco, il governatore di Banca d’Italia finito sotto attacco da parte del gruppo Pd alla camera.
Un attacco già sospetto ieri, ma che oggi trova ulteriori conferme al sorprendente tempismo del Pd. Le parole del segretario sconfessano infatti buona parte della melina fatta di rimpalli e interpretazioni e con la quale si voleva far credere che il bersaglio non fosse Visco ma gli errori commessi da Via Nazionale, chiedendo così un deciso cambio di passo.
Ora, che la vigilanza di Banca d’Italia sia una foglia di fico dietro alla quale si cela il malaffare del sistema creditizio non è una novità. Al pari della Consob, l’istituto centrale di emissione è maestro nel chiudere le proverbiali porte della stalla quando i buoni sono già usciti, rientrati qualche volta e poi scappati di nuovo, con buona pace dei risparmi degli italiani.
A fronte di palesi errori (quanto interessati?) da parte della struttura di controllo sulle banche italiane, c’è però una controparte, quella politica, che ha lasciato molto, se non di più, a desiderare. A partire ad esempio dalla scellerata approvazione anzitempo – e nonostante il parere negativo espresso proprio da Banca d’Italia – delle norme sul bail in.
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Filippo Burla
2 comments
Non si smentiscono mai….perdono il pelo ma non il vizio
[…] Roma, 1 dic – Il tema banche e risparmio sarà uno dei punti caldi della campagna elettorale. E il Pd sembra averlo capito benissimo, tanto che sta già preparandosi alle prossime legislative cercando di far piazza pulita da tutta la serie di fatti e misfatti – dalle vicende di Monte dei Paschi a quelle di Banca Etruria in particolare – per presentarsi all’appuntamento con le urne con la coscienza per quanto possibile pulita. Solo così si spiega l’iperattivismo del partito di Renzi. Un assaggio di quello che sarebbe stato il balletto che si sta consumando oggi l’abbiamo avuto con la querelle dello scorso ottobre sul governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco. Prima “sfiduciato” poi comunque confermato alla guida dell’istituto, mentre nel frattempo era emerso il vero motivo della mozione con la quale si chiedeva la sua testa: una mossa per liberare il Pd dalle sue colpe. […]