Roma, 30 gen –Il dramma del lavoro è sempre più avvertito dagli italiani, nonostante le promesse di crescita dei vari governi. Ma se la drammatica percezione è indiscutibile, la realtà non è più confortante. Prova ne sono gli ultimi dati diffusi dall’Istat, che ha fotografano la situazione di occupati e disoccupati relativamente allo scorso mese di dicembre. In Italia i dipendenti a termine, ovvero i precari, sono aumentati di 17mila unità rispetto a novembre. E hanno raggiunto un tristissimo massimo storico: 3 milioni e 123mila.
Il dramma della disoccupazione giovanile
Non sono consolanti neppure le statistiche riguardanti la disoccupazione giovanile che si attesta al 28,9%. In questo caso il tasso è stabile rispetto al mese precedente, ma la stabilità è ovviamente negativa se basata su questi numeri. Stessa cosa per quanto riguarda la disoccupazione generale, anch’essa stabile al 9,8%. Nel dettaglio: i disoccupati crescono tra gli uomini (+28mila) e tra gli under50, mentre diminuiscono lievemente tra le donne e gli ultracinquantenni. I lavoratori dipendenti permanenti, cioè coloro che possono godere del posto fisso, continuano poi a diminuire: 75mila persone in meno.
Cresciamo meno di tutti
Viceversa aumentano i cittadini che cercano lavoro: 2mila in più. Relativamente al numero di occupati, l’Istat spiega inoltre che si tratta della contrazione più significativa in termini assoluti da febbraio del 2016. Ma a calare sono anche gli indipendenti (-16mila). Come se non bastasse ieri il Fondo Monetario Internazionale ha stimato la crescita per l’Italia intorno allo 0,5% per il 2020. Si tratterebbe in assoluto della più bassa tra tutti gli Stati dell’Unione europea.
Alessandro Della Guglia