Roma, 24 mar – Sta suscitando molto dibattito la mossa con cui la Russia ha deciso di aggirare le sanzioni e mettere nel sacco l’Europa: il gas che da Mosca arriva nel Vecchio continente potrà essere pagato solo in rubli. Sulla vicenda è intervenuto Dario Fabbri, analista geopolitico con un recente passato in Limes, e ora ospite regolare allo speciale del Tg La7 condotto da Enrico Mentana. Nell’approfondimento di ieri, Fabbri ha così commentato la decisione di Mosca: «La mossa di Vladimir Putin è da giocatore di scacchi, come nella migliore tradizione russa, perché gli consente di aggirare totalmente le sanzioni».
Europa nel sacco
L’idea delle sanzioni contro la Russia, com’è noto, è un’idea tutta americana, dato che gli Stati Uniti non dipendono da Mosca da un punto di vista energetico, e hanno tutto l’interesse a creare una spaccatura insanabile tra le cancellerie europee e il Cremlino. In tutto questo, l’Europa si trova tra due fuochi: da una parte la condanna morale dell’invasore russo e la fedeltà al Patto atlantico; dall’altra la consapevolezza che una rinuncia al gas di Mosca provocherebbe nell’immediato un tracollo economico di entità catastrofiche per i popoli europei. Ecco perché, per Fabbri, Putin sta mettendo tutti in grossa difficoltà: «La palla adesso passa agli interlocutori, o meglio agli avversari della Russia. Il Cremlino accetterà pagamenti per il gas soltanto in rubli da parte dei Paesi che considera ostili, ovvero Stati Uniti, Unione europea, Svizzera, Norvegia e Giappone».
Fabbri spiega la mossa di Putin
La mossa di Putin è azzeccata perché, spiega Fabbri, «il 58% delle entrate per il gas che riceve la Russia sono pagate in euro, il resto in dollari: adesso come si fa? Per quanto riguarda i dollari, la questione è semplice: gli Stati Uniti hanno già annunciato l’embargo, quindi non ci saranno ulteriori contromosse». Per quanto riguarda l’Europa, invece, la situazione è molto più complicata: «Oggi il governo italiano ha specificato che intende pagare ancora in euro, ma non si capisce come. Questo consentirebbe alla Russia di aggirare totalmente le sanzioni e al Cremlino di avere moneta fresca da utilizzare per puntellarsi in una fase come questa. Sarà interessante vedere che tipo di contromosse si possono adottare. Il Cremlino – ha concluso Fabbri – ha detto che ci vorrà una settimana per applicare tecnicamente questa misura, quindi intanto si può pagare non in rubli».
Il video
Gabriele Costa
6 comments
“LUI” non aggira proprio niente, perchè le sanzioni non riguardano il gas che continua a fluire, no problem, pure in Ucraina. E’ una mossa di ripicca del tutto illecita, perchè nei contratti si specifica sempre la moneta con cui si paga.
Però se la UE cambia ogni giorno UN MILIARDO (tale è il suo volume di affari) di euri in rubli prima della transazione:
1 “LUI” incassa comunque la valuta estera;
2 sostiene la tua moneta dal deprezzamento;
3 “QUALCOSINA” di commissione resta appiccicata alla banca centrale russa, il che non guasta.
EC Punto 2: “sua” anzichè “tua”
[…] Fabbri: “Gas pagato in rubli? Così Putin aggira le sanzioni e… […]
Scusate ma quando andate a prendere il caffé pagate in dollari?
Normale che se compri in Russia paghi in rubli.
Non vedo dove sta il problema ma forse è solo colpa della mia ignoranza congenita che mi rende incapace di complicare cose semplici e lapalissiane.
Bravo Professore, questi sono i tipi di commenti che dovresti sempre fare.
Esattamente come da 40 a 47 ci sono i tipi di canali che dovesti sempre vedere, invece di rinunciare alla TV (con un tale ben di Dio cucito su misura per il tuo comprendonio),,,
Caro Leonardo Facco Scassatore credo che il mio comprendonio livello sia un po’ più in alto del tuo, e anche della tua scarsa immaginazione se Rodotà Principe del diritto costituzionale è morto rosicando perché non è riuscito a confutarmi 😛
https://massimosconvolto.wordpress.com/2015/11/10/ad-quendam-politicum/
Tira fuori argomenti che gli specchi sono scivolosi e rischi pessime figure, qui non siete in un forum di informatici buonisti ed in maggioranza decerebro sinistrati.