Roma, 12 apr – “Subito dopo l’invasione dell’Ucraina, avevo annunciato che l’Italia si sarebbe mossa con rapidità per ridurre la dipendenza dal gas russo. Gli accordi di oggi sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico, ne seguiranno altre”. E’ quanto dichiarato da Mario Draghi ad Algeri, dopo aver siglato l’accordo per la fornitura del gas dalla nazione nordafricana. Ma è davvero così? Stiamo davvero iniziando a differenziare gli approvvigionamenti in modo efficace? Posto che dall’Algeria riceveremo appena un terzo del gas che ci arriva dalla Russia, il problema vero è che non abbiamo garanzie sulla stabilità di questa nazione e dunque sulle forniture stesse nel prossimo futuro. A farlo giustamente notare ieri sera a Otto e mezzo, su La7, è stato il direttore di Limes, Lucio Caracciolo.
Caracciolo: “L’Algeria? E’ una caserma più che uno Stato”
“Il problema è trovare il gas in Paesi che abbiano un sufficiente grado di stabilità da poter poi garantire che questo gas arrivi davvero. Siccome una delle consegue di questa crisi sarà la destabilizzazione del Nord Africa a causa della crisi alimentare, dell’aumento dei prezzi dell’energia e del pane, ed essendo l’Algeria notoriamente una caserma più che uno Stato, bisognerà vedere come va a finire”.
E quindi per l’Italia che scenario si delinea? Chiede perplessa la conduttrice Lilli Gruber. “Si delinea uno scenario difficile, se pensiamo che questo cambi qualcosa nel giro di due o tre anni allora no, ma se non cominciamo adesso non cominciamo più”, dice Caracciolo. Insomma il direttore di Limes non disprezza affatto l’accordo con con l’Algeria, ma sottolinea quanto sia un punto interrogativo la stabilità della nazione nordafricana e di conseguenza la garanzia sulla fornitura del gas nei prossimi anni. Cercasi partner affidabili.
Alessandro Della Guglia
1 commento
Algeria, altro luogo nel quale si sono fatte orecchie da mercante, a più riprese, con il massacro del endogeno FIS che lasciato vittorioso (!) avrebbe potuto catalizzare tanti credenti, senza lasciarli allo sbando in Europa ed altrove… Bisogna che i laici ateo guidati spieghino come l’ Algeria ha fatto a diventare una caserma grazie a migliaia di morti, egregio compagnuccio Caracciolo!