Roma, 9 giu – Maledette tasse, fortuna che sono super ricchi. Ma che ci faranno con tutti quei soldi? Alcuni li invidiano, molti non li sopportano. Di sicuro, tutti, li osservano e ne parlano. Senz’altro controversi e (anche) per questo discussi, gli uomini più ricchi del mondo sembrano inafferrabili. Soprattutto per il fisco. Sì perché tra questi multimiliardari ci sono personaggi come lo speculatore George Soros, il fondatore di Amazon Jeff Bezos, quello di Tesla Elon Musk e Warren Buffett di Berkshire Hathaway. E tutti, in un modo o nell’altro, sono riusciti negli ultimi anni a versare tasse sui redditi quantificabili in briciole, frazioni infinitesimali dei loro sterminati patrimoni.
L’inchiesta che smaschera i “Paperoni”
In certi casi addirittura non sborsano un soldo. Abbattendo fino a zero, a volte per anni, l’onere a loro carico a titolo dell’imposta federale statunitense sulle persone fisiche.
A scoprirlo è stata ProPublica, organizzazione non profit di New York, che è entrata in possesso dei file dell’Irs, l’Internal Revenue Service. Quest’ultima è in pratica l’Agenzia delle Entrate degli Stati Uniti. L’inchiesta – molto dettagliata – analizza i redditi di alcuni super ricchi, gli investimenti da questi effettuati e in generale la loro situazione patrimoniale.
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Da Bezos a Soros, quei super ricchi in fuga dalle tasse
Ecco qualche esempio piuttosto emblematico di multimiliardari riusciti nell’impresa di “aggirare” il fisco americano. Jeff Bezos (attualmente l’uomo più ricco del mondo), nel 2007 e nel 2011, non versò neppure un centesimo in tasse federali sul reddito. Stessa cosa Elon Musk (secondo uomo più ricco del mondo), che nel 2018 non pagò nulla in tasse sul reddito. Michael Bloomberg, magnate dei media nonché ex primo cittadino della Grande Mela, è riuscito in anni recenti nella medesima impresa. Mentre un altro super ricco, Carl Icahn, è riuscito due volte a non pagare. E il magnate George Soros? Ci è riuscito ben tre volte. Un suo portavoce ha provato pure a giustificarlo, così: “Tra il 2016 e il 2018 George Soros ha perso denaro sui suoi investimenti, quindi non doveva le imposte sul reddito federali in quegli anni”. Già, visto mai che finisca sul lastrico. Al contrario “i rappresentanti personali e aziendali di Bezos hanno rifiutato di ricevere domande dettagliate sulla questione”, si legge nell’inchiesta di ProPublica.
Ma come sono riusciti i miliardari a compiere queste strategie di elusione fiscale? Perché, come fatto notare dal Sole24Ore, “la loro ricchezza deriva dall’aumentare vertiginoso del valore dei loro asset, come pacchetti azionari o proprietà immobiliari. Questi guadagni non vengono contemplati dalle leggi Usa come reddito tassabile, a meno che o fino a quando i beni non vengono venduti”. Ovviamente adottano però anche altri stratagemmi, tra cui il classico spostamento dei loro patrimoni nei paradisi fiscali.
Eugenio Palazzini
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