Washington, 29 ott – Il Covid-19, si sa, ha arrecato danni ingenti a tutta l’economia mondiale. A essere colpiti sono stati in particolare i piccoli commercianti che, nei periodi delle chiusure e dei confinamenti, si sono ritrovati impossibilitati a lavorare. Ma se molte aziende hanno chiuso, o stanno per farlo, c’è anche chi ride: soprattutto i colossi Big Tech. La pandemia, in effetti, è stata un vero affare per giganti come Google e Amazon. Come c’era da aspettarsi, con le chiusure la creatura di Jeff Bezos ha letteralmente messo il turbo.
Google e l’affare pandemia
Anche Google, però, grazie alla pandemia ha registrato un aumento dei profitti da capogiro. Stando a un articolo del Wall Street Journal, nell’ultimo trimestre le entrate del colosso di Mountain View hanno segnato un nuovo record: Alphabet, la holding a cui fa capo Google, ha annunciato un incremento del 41%, pari a 65,12 miliardi di dollari. Per quanto riguarda i profitti veri e propri, si parla della bellezza di 21,03 miliardi di dollari. In poche parole, precisa il quotidiano newyorchese, grazie alla pandemia Google ha quasi triplicato i suoi profitti. Elemento decisivo per questa crescita è stato l’aumento esponenziale degli annunci digitali che le piccole imprese hanno pubblicato per intercettare i clienti spostatisi online.
Pubblicità e monopolio
In effetti, il mercato degli annunci digitali ha registrato una crescita notevole: la spesa globale crescerà del 26%, laddove le proiezioni precedenti parlavano di un più moderato 15%. A beneficiare di questa evoluzione favorita dalla pandemia, ovviamente, è stato soprattutto Google, che detiene una sorta di monopolio di fatto. Il comparto pubblicitario dell’azienda – in cui rientrano anche Maps e YouTube – ha incassato 53,13 miliardi di dollari in virtù delle vendite derivate dalla pubblicità. Si parla di un aumento del 43%. Numeri invidiabili, non c’è che dire. Del resto, i monopoli servono proprio a questo.
Gabriele Costa