Roma, 29 ott – Si parla tanto di transizione ecologica, di green economy e di sfida energetica. Tuttavia lo si fa spesso a sproposito e con troppa superficialità. Difficilmente questi temi – senz’altro complessi ma cruciali per il presente e soprattutto per il futuro della nostra nazione – vengono approfonditi seriamente e resi comprensibili ai cittadini italiani. Adesso si torna a parlare anche di energia nucleare come opportunità da cogliere per l’Italia. Nel dibattito di ieri sera, in diretta sui nostri canali Facebook e YouTube, ne abbiamo parlato con esperti in materia. Pubblichiamo la registrazione della puntata.
Relatori
– Edoardo Rixi: deputato e responsabile infrastrutture della Lega. Già viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture nel primo governo Conte.
– Francesco Greco: presidente nazionale di Fare Verde. Storica Onlus ambientalista nata nel 1986 contro il nucleare proprio dopo il disastro di Chernobyl.
– Gian Piero Joime: consigliere scientifico del Pomos, il polo della mobilità sostenibile dell’Università La Sapienza. Nonché docente di Economia dell’ambiente e del territorio all’Università Guglielmo Marconi di Roma. Joime è autore di vari saggi tra cui “La guerra dell’energia”, edito da Altaforte e “Tradizione ecologica, l’agroalimentare italiano e la sfida della sostenibilità”, per i tipi di Eclettica.
– Giuseppe Vitale: nuclearista, laureando in ingegneria nucleare e coautore di un progetto per un piano energetico nazionale.
3 comments
Perché il futuro dell’Italia non potrebbe essere geotermico, anziché nucleare? A parte la questione legata alle scorie, non dovremmo indebitarci per l’acquisto dell’uranio o di qualunque altro vettore da Stati stranieri dai quali dovremmo dipendere. Vogliamo cambiare il piano energetico nazionale, o stiamo solo cercando di cambiare alcuni dei nostri padroni?
[…] Paesi africani e oggi controllate soprattutto da imprese cinesi; il grande ritorno del nucleare, dimenticato in Italia, ma ovunque molto presente per le politiche di autonomia energetica e di lotta al cambiamento […]
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