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Mariam Moustafa uccisa da una gang di africane. Ma Repubblica parlava di "pista razzista"

by La Redazione
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Londra, 19 mar – Tutti abbiamo letto e sentito della tragica morte di Mariam Moustafa, uccisa a Nottingham da una banda composta esclusivamente di ragazze nel corso di un attacco di una ferocia inaudita. La povera giovane, diciott’anni, di origine egiziana e nata a Roma, era da poco in Inghilterra e da alcuni mesi, assieme alla sorella era vittima delle vessazioni di questa gang. La polizia, nonostante fosse stata allertata (l’ultimo attacco fisico solo pochi mesi fa) non è stata in grado di proteggerla. Ieri il tragico epilogo. Morta per le percosse dopo un breve coma.
Nonostante ci sia un’ipotesi investigativa che parla anche di un possibile scambio di persona (chi l’ha uccisa forse l’aveva scambiata per una utente dei social che le aveva insultate on line, tale “black rose”, cosa tutta ancora da verificare comunque), tutte le testate principali hanno messo in evidenza le possibili motivazioni razziali dietro a questo odioso attacco. Ecco cosa titola la cara vecchia Repubblica, per esempio: “Ragazza romana picchiata da un gruppo di bulle: muore dopo 12 giorni di coma. Pestaggio a sfondo razziale contro Mariam: era di origini egiziane”. Leggetelo. Chiunque concluderebbe che la povera Mariam sia stata attaccata per i suoi tratti mediorientali da un branco di belve razziste bianche. La notizia viene presentata anche in Gran Bretagna con questa impostazione. Il Times, Il Daily Mail, persino Il Telegraph e The Sun (per non parlare ovviamente delle testate più a sinistra tipo il Guardian o ’Indipendent). La pista principale sembra proprio la pista dell’attacco a sfondo razziale. Anche in questo casi uno legge e conclude: la ragazza era italo-egiziana ed è stata vittima della bieca furia razzista degli autoctoni bigotti. Questo si è portati a pensare. C’è poco da dire.
O forse questo è solo un triste riflesso pavloviano provocato dalle colpevoli omissioni, delle ambiguità, delle manipolazioni che i padroni dell’informazione sono usi operare, in barba all’etica che ogni giornalista o editore dovrebbe applicare. La realtà è che la ragazza è stata uccisa si da una gang “monorazziale” ma composta da 10 minorenni tutte di origine africana che perseguitavano lei e la sorella da mesi. Forse perché erano nuove del quartiere e avevano la “colpa” di avere la pelle troppo bianca e non il contrario come si cerca di far credere. La stessa disinformazione presente su tutti i media o quasi che hanno sposato subito la plausibile teoria dell’attacco razzista (che ovviamente fa più sensazione) ma dandogli una connotazione opposta a quello che suggeriscono le reali dinamiche. Secondo voi se il branco omicida fosse stato composto da autoctoni britannici la notizia sarebbe stata presentata con la stessa dose di ambiguità ed omissioni? La Gran Bretagna sta conoscendo una stagione di tensioni e incertezze, tra un’uscita dall’Unione Europea che il governo non sembra proprio capace di gestire nel migliore dei modi e l’affacciarsi sulla scena di movimenti di matrice “Alt-Right” che basano la loro azione politica soprattutto sulla denuncia dell’estremismo islamico e il recupero di un’identità che si sta perdendo tra quartieri dove i Britannici sono ormai in minoranza. A queste organizzazioni tra l’altro le autorità hanno deciso di rispondere attuando una linea repressiva che non aiuta di sicuro il mantenimento della pace sociale: una settimana fa è stato impedito l’ingresso al rappresentante austriaco di Generazione Identitaria e alla sua ragazza, Martin Sellner e Britanny Pettybone, poi banditi a vita dal Regno. Poco prima erano stati arrestati i leaders di Britain First Paul Golding and Jayda Fransen per “hate speech” (ovvero un discorso che incitava all’odio, per aver parlato con toni particolarmente accesi del fenomeno delle bande di stupratori asiatici che han fatto centinaia di vittime tra le ragazze britanniche). Per inciso: notizia di questi giorni è che Paul Goldin è stato aggredito e percosso in carcere. E non da detenuti dai tipici tratti anglo-sassoni (ma anche questa notizia ovviamente ci sembra non sia arrivata).
La pagina Facebook di Britain First, dalla quale addirittura Trump aveva rilanciato delle dichiarazioni in tema di immigrazione incorrendo nel biasimo del primo ministro Theresa May, è stata chiusa pochi giorni fa. L’account Twitter era stato sospeso già a dicembre scorso. La mano pesante e le repressioni come detto stanno ottenendo l’effetto opposto. Ieri è stata convocata una grande manifestazione ad Hyde Park, allo Speaker’s Corner, luogo che da trecento anni è per antonomasia il posto dove ogni suddito può esprimere il suo pensiero senza dover temere gli strali delle autorità. Verrà letto il discorso che Sellner avrebbe dovuto tenere se non fosse stato espulso alla frontiera. Si prevede grande partecipazione e conseguenti tensioni. Il prossimo weekend la cosiddetta Football Lads Alliance (una specie di federazione di ultras che organizza marce per protestare contro l’Islam più radicale e il terrorismo che genera) ha promosso una manifestazione a Birmingham, città industriale ora depressa e con una forte presenza di comunità di origine non europea, asiatici in primis. Tantissimi di religione musulmana. L’ultima volta a Londra pochi mesi fa erano svariate migliaia.
Insomma, parrebbe proprio che manipolando o censurando le notizie, piuttosto che attuando metodi repressivi e impedendo la libertà di espressione si ottenga il risultato opposto a quello perseguito. Ma chi l’avrebbe mai detto. La verità è che la società britannica è come una pentola a pressione sotto la quale un fuoco brucia incessantemente da anni (almeno dai primi gravi attentati di matrice islamica, nel 2007). Le tensioni non han fatto che acuirsi e le autorità sembra non abbiano altre opzioni se non cercare di contenere o ritardare un’esplosione che potrebbe avere conseguenze devastanti sulla sempre più precaria pace sociale del Paese.
Davide Olla

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11 comments

Gianni 19 Marzo 2018 - 7:16

Alle iene hanno spiegato quello che è accaduto veramente, cercherò di essere sintetico;
In un social network c’era un nick (blackflower) che corteggiava questo ragazzetto di colore, il quale era amico della ragazza egiziana e si trovava con lei nell’autobus, difendendola dalle ragazze manesche invano.
Ritenevano che la ragazza fosse quella del nick e dunque avevano fatto questa spedizione punitiva, anticipata da altri assalti sporadici, di conseguenza non c’è la pista di razzismo, ma scontri per portarsi a letto il ragazzetto di colore.
La ragazza soffriva per gravi problemi al cuore e tutto ciò l’ha portata alla morte. Ora l’innamorata passionale mulatta è in carcere e dunque tutti i giornali hanno preso una grossa svista, compreso te, che dovevi seguire altre piste.
E infine a me degli inglesi invasi non me ne frega nulla, dato che ci hanno sempre attaccati in qualunque modo possibile, di conseguenza la Regina si tenga tutti i sudditi non europei che vuole, dato che ne ha sempre avuti milioni e milioni, soltanto che ora se li trova a casa.

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blackwater 19 Marzo 2018 - 10:09

è disponibile la versione in italiano del tuo commento ?

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Mariam Moustafa uccisa da una gang di africane. Ma Repubblica parlava di "pista razzista" | NUTesla | The Informant 19 Marzo 2018 - 8:01

[…] Author: Il Primato Nazionale […]

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maurizio 19 Marzo 2018 - 8:50

Ma dalle fonti inglesi non si sa nulla?

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blackwater 19 Marzo 2018 - 10:07

Nottingham (città ove si è consumato quel tragico epilogo) su 300.000 abitanti,100.000 sono stranieri o figli di stranieri; perchè quanto la “decantata” società multitenica presenta il conto,talvolta al posto dell’oste si trova drammaticamente quello delle onoranze funebri.
un abbraccio a prescindere dalla nazionalità, per questa sfortunata ragazza ricordando che non bisogna far finta che fosse italiana per non provare umana commozione e pietas.

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Cesare 20 Marzo 2018 - 2:26

Consiglio vivamente un articolo di Blondet (www.maurizioblondet.it)uscito oggi dal titolo;Si gonfia la “fake” che deve portare alla soppressione del “populismo”
Riguarda la notizia dei 50 milioni di profili che “sembrerebbero” essere stati presi facebook da una società che lavorava per aiutare Trump alle elezioni in cui è stato aiutato da quel Steve Bannon che ha avuto incontri con Le Pen e Lega.
Stanno preparando una storiella per cui chi ha votato per i sovranisti (anche lega)è stato influenzato da “algoritmi di fake news” e quindi condizionato.Insomma vogliono provare a dire che le elezioni ove “populisti” hanno stravinto non sono state corrette!! E’ l’attacco finale dei plutocrati che si sono comperati i vari paesi e che sono in crisi perchè alla loro verità non credo piu’ nessuno, tranne quelli che ancora guardano solo la tv e/o leggono solo gli articoli dei presstitutes dei giornalai

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Paolo 20 Marzo 2018 - 8:04

Guardate che a parlare di razzismo erano stati i genitori (vd. qualunque giornale inglese online). Forse noi non siamo ancora così tanto arricchiti da concepire, come probabilmente è avvenuto, che siano i nostri fratelli colorati a diventare razzisti verso i bianchi. Lì, forse, hanno già raggiunto il gradino successivo verso il baratro nella profonda distopia della società arlecchinata.

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Gianni 21 Marzo 2018 - 1:32

Da quando una egiziana adesso è bianca? Non siamo sempre del parere che i musulmani debbano stare a casa loro, non Ostia in questo caso? C’era una disputa per un fallo negroide, tutto qua, fra lei ed un’altra africana nera.

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FAKE NEWS di Repubblica 20 Marzo 2018 - 9:51

quindi una FAKE NEWS di LA REPUBBLICA ?

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Londra censura e caccia attivisti identitari, e il “Corriere” gode 20 Marzo 2018 - 3:40

[…] (cioè il multiculturalismo). L’Inghilterra infatti, al pari di Francia, Belgio e Stati Uniti, è ormai diventata un Paese attraversato da conflitti etnici e popolato da quartieri-ghetto che hann…. Il disagio popolare degli autoctoni, non a caso, sta aumentando sempre più. È solo alla luce di […]

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