Roma, 2 feb – Si sono già mossi e hanno già sortito il loro effetto gli ingranaggi della macchina del fango innescata dall’attrice femminista Evan Rachel Wood contro il cantante (ed ex compagno) Marilyn Manson.
Marilyn Manson scaricato dalla sua etichetta
«Mi ha adescata quando ero un’adolescente e ha mostruosamente abusato di me per anni. Mi ha fatto il lavaggio del cervello, mi ha manipolata per sottomettermi a lui» ha confidato la Wood alla rivista Variety nel corso di un’intervista uscita alcuni giorni fa. Le accuse, come di prassi nel mondo hollywoodiano ormai cannibalizzato dal MeToo, arrivano ben 14 anni dopo la fine della relazione tra i due. E hanno già dato i loro frutti: nonostante la decisa smentita, Manson è già stato scaricato dalla propria etichetta discografica e dalla rete televisiva Amc network.
La vendetta – tardiva – della Wood
L’attrice protagonista di Westworld aveva rincarato la dose su Instagram. «Il nome del mio aggressore è Brian Warner, noto anche al mondo come Marilyn Manson. Ha cominciato a usarmi violenza quando ero adolescente e ha abusato di me in modo orribile per anni –, ha scritto –. Sono stata sottoposta al lavaggio del cervello e manipolata fino alla sottomissione. Ho smesso di vivere nella paura di ritorsioni, calunnie o ricatti. Sono qui per smascherare quest’uomo pericoloso e chiamare a raccolta le molte industrie che gli hanno permesso di prosperare, prima che rovini altre vite. Sono con le tante vittime che non staranno più zitte».
Marilyn Manson si difende…
In risposta Manson aveva pubblicato un post su Instagram senza nominare la sua accusatrice ma negando fermamente gli abusi. «Naturalmente la mia arte e la mia vita sono state a lungo oggetto di controversia, ma queste recenti affermazioni su di me sono orribili distorsioni della realtà. Le mie relazioni intime sono sempre state del tutto consensuali con partner che la pensano allo stesso modo. Indipendentemente da come e perché altri scelgono di travisare il passato, questa è la verità».
…ma Hollywood ha già emesso la sentenza
Il post non è bastato a salvarlo dalla defenestrazione dalla sua etichetta, Loma Vista Recordings. Ritenendolo colpevole fino a prova contraria, in una nota la casa discografica ha spiegato che alla luce «delle accuse inquietanti» da parte di Wood e di altre donne «ha smesso di promuovere ulteriormente l’album con effetto immediato e causa di questi sviluppi, ha anche deciso di non lavorare con Marilyn Manson su progetti futuri». Analogo provvedimento è stato preso da Amc Networks che ha fatto sapere di non voler mandare più in onda il segmento della serie Creepshow che prevede la presenza del musicista.
— Loma Vista Recordings (@LomaVistaRC) February 1, 2021
Cristina Gauri