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Aveva affrontato due soldati israeliani: torna in carcere Ahed Tamimi

by La Redazione
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Ramallah, 22 mar – La notizia ha fatto il giro del mondo ma non ha trovato eco in Italia. Normale, potremmo dire, visto che il problema palestinese nei media nazionali non viene sostanzialmente trattato e che tutti i partiti politici nostrani, da Fratelli d’Italia a Liberi e Uguali passando per la Lega Nord, sono acriticamente schierati con Israele e il governo Netanyahu. Parliamo della condanna a 8 mesi di carcere inflitta alla diciassette palestinese Ahed Tamimi.
Lo scorso dicembre il suo caso aveva fatto scalpore e il video nel quale si vedeva la ragazzina schiaffeggiare due soldati israeliani armati che cercavano di entrare in casa sua era diventato subito virale. Dopo quattro mesi di detenzione amministrativa i legali della ragazza hanno trovato un accordo con la Procura militare israeliana.
Ad annunciarlo è stato l’avvocato dell’adolescente, Gabi Lasky: la sua assistita si è dichiarata colpevole (di quattro degli otto capi di accusa) evitando così una sentenza più pesante. In sostanza ha patteggiato. Il suo reato? Aver schiaffeggiato lo scorso dicembre una soldato israeliano di fronte alla sua abitazione nel villaggio di Nabi Saleh, nella Cisgiordania occupata.
Una simile intesa è stata raggiunta ieri anche dalla madre di Ahed, Nariman (sotto processo per aver filmato l’atto di sua figlia e per averlo postato in rete) e dalla cugina Nour accusata di aver preso parte all’“aggressione”. L’accordo non è stato ancora ufficializzato perché si attende la risposta dei giudici militari. Tuttavia, secondo la stampa israeliana, l’approvazione dell’accordo sembrerebbe essere certa.
Per richiedere la liberazione di Ahed Tamimi, diventata simbolo del suo popolo, si era mobilitata la rete: una petizione a suo favore era stata sottoscritta da quasi due milioni di persone. Anche molti media israeliani e parte dell’opinione pubblica chiedevano la scarcerazione della ragazza. Richieste cadute nel vuoto anche a causa della crescente tensione che pervade i Territori Occupati da Israele.
Dopo l’annuncio del Presidente Trump di voler trasferire l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme la situazione in tutta la Cisgiordania si è fatta esplosiva. Non passa giorno senza che si registrino scontri , feriti e anche vittime tra manifestanti palestinesi e militari israeliani. Solo nei mesi di Gennaio e febbraio ci sono stati 1219 palestinesi arrestati di cui oltre 200 minori. Nello stesso periodo alcuni soldati israeliani sono stati feriti a colpi di coltello o hanno subito investimenti stradali. La settimana scorsa in un tamponamento provocato da un palestinese due militari di Israele sono stati uccisi e due feriti vicino ad una colonia a nord di Nablus in Cisgiordania
Pino Martini

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Tony 22 Marzo 2018 - 7:23

….bella figliola…..

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