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Amsterdam, è rivolta di prostitute e residenti per il trasferimento del quartiere a luci rosse

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 11 apr – “Non farlo, così ci rovinerai il mercato”. E’ quello che hanno pensato le prostitute di Amsterdam, una volta appreso il progetto del sindaco della capitale olandese: chiudere il celebre quartiere a luci rosse, in pieno centro città, per sostituirlo con un “centro erotico” da realizzare in periferia. Dalla rabbia alla contestazione di piazza, il passo è come sempre breve. Ecco allora che ad Amsterdam è scoppiata la rivolta di prostitute e residenti che hanno iniziato a manifestare in centinaia contro il progetto del primo cittadino, Femke Halsema. Le prime temono di essere tagliate fuori dal “giro” turistico, i secondi di ritrovarsi a vivere in un quartiere trasformato in un “enorme bordello”.

Amsterdam, anche l’Ema contro il trasloco del quartiere a luci rosse

Il sindaco non pare però intenzionato a rinunciare al suo piano, è anzi deciso a difenderlo a qualunque costo, perché a suo avviso fondamentale per ridurre criminalità, consumo di droga e turismo di massa nel centro storico della capitale dei Paesi Bassi. “Il sindaco dice che siamo solo un’attrazione turistica e la gente viene per prenderci in giro e umiliarci. Non è così”, ha detto una prostituta all’agenzia di stampa francese Afp. “Ci saranno sempre proteste, ci sarà sempre resistenza, qualunque soluzione adotteremo“, sostiene il sindaco.

Sta di fatto che a contestare questo progetto ci si è messa pure l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali. Come mai? Perché due aree individuate come possibili sedi del nuovo centro erotico sarebbero vicine alla sede dell’Agenzia, trasferitasi ad Amsterdam in seguito alla Brexit. Va detto però che, in ogni caso, il “trasloco” del quartiere a luci rosse non sarà immediato. Potrebbero volerci diversi anni prima che il periferico centro erotico prenda forma, con il comune di Amsterdam che mira a scegliere una sede entro la fine del 2023.

Alessandro Della Guglia

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