Roma, 28 lug – Navi italiane in acque libiche? Mai chieste. E’ quanto ha dichiarato chiaramente il primo ministro di Tripoli Fayez al Sarraj, smentendo così il premier Gentiloni, attraverso una nota diramata ieri: “L’accordo con il governo italiano è di completamento al programma di sostegno alla Guardia costiera – ha detto Sarraj – tramite la fornitura di armi e l’addestramento per contrastare le reti criminali responsabili delle partenze illegali dei migranti dalle coste libiche”. Riguardo però l’invio di navi italiane in acque libiche, il governo di Sarraj specifica: “Sono illazioni che servono per mettere in cattiva luce gli accordi raggiunti dal governo libico, in quanto Sarraj non consentirà la violazione della sovranità nazionale libica”.
Due giorni dopo l’incontro con Gentiloni avvenuto a Roma, il primo ministro di una parte della Libia (ricordiamo infatti che dopo la caduta di Gheddafi il paese africano è diviso ancora in tre macroaree, Tripolitana, Cirenaica e Fezzan, controllate da diverse milizie armate e con opposti governi che si autoproclamano legittimi detentori del potere in Libia), smentisce seccamente quando dichiarato dal premier italiano. “Il presidente Sarraj mi ha indirizzato alcuni giorni fa una lettera nella quale si chiede al governo italiano un sostegno tecnico attraverso unità navali nel comune contrasto al traffico di esseri umani. Un sostegno tecnico a un impegno comune da svolgersi in acque libiche con unità navali inviate dall’Italia”, aveva detto Gentiloni mercoledì scorso proprio al fianco di Sarraj durante una conferenza congiunta.
Addirittura quindi il primo ministro di Tripoli non ha alcuna remora a farsi beffe del primo ministro italiano dopo neanche 48 ore da un accordo verbale che sembrava cristallino. Per fugare ogni dubbio a riguardo, ovvero per smentire ulteriormente Gentiloni, la nota diffusa dal governo libico puntualizza: “La sovranità della Libia è una linea rossa”. Una specifica non da poco, perché significa appunto che Tripoli non lascerà passare le navi italiane, sempre che a questo punto Gentiloni pensi sul serio di attuare questo accordo praticamente già saltato. Secondo Sarraj in pratica le intenzioni del governo italiano potrebbero minare l’esito dell’incontro avuto a Parigi martedì scorso con Emmanuel Macron e il generale Khalifa Haftar, che controlla la Libia orientale. E’ un altro schiaffo all’Italia, con la Francia sempre più protagonista proprio a scapito nostro.
Eugenio Palazzini