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In Australia hanno deciso: il razzismo va bene, ma solo se è contro i bianchi

by Cristina Gauri
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Canberra, 16 ott – Il governo australiano non cessa mai di far discutere in merito all’impopolarità delle misure adottate riguardo a immigrazione e salvaguardia dell’identità bianca. Purtroppo in quest’ultimo caso la partita è stata persa, ma di poco, a favore del progressismo autorazzista. Lunedì scorso, infatti, il Senato di Canberra ha bocciato una mozione di condanna del «razzismo antibianco», per 31 voti contrari e ben 28 a favore. Una vittoria al photo finish insomma, che ben illustra la portata della controversia sul tema in questione. Il contenuto della mozione, presentata dalla leader del partito anti-immigrazionista One Nation, Pauline Hanson, puntava il dito contro «il deplorevole aumento del razzismo contro i bianchi e degli attacchi al mondo e stile di vita occidentali», chiosando con «it is ok to be white» (traduzione: «è ok essere bianchi», in contrasto con il ritornello liberal secondo il quale tutte le colpe del mondo sono da ascriversi all’uomo bianco; e che quest’ultimo dovrebbe genuflettersi in atto di perpetua penitenza al cospetto delle altre etnie oppresse).
Curioso notare come la senatrice liberal Lucy Gichuhi – nata in Kenya, la prima persona di origini africane ad essere eletta nel parlamento australiano – abbia votato a favore della mozione. La scontata opposizione è arrivata ovviamente da Laburisti e Verdi, e dai senatori indipendenti Derryn Hinch, Tim Storer, Stirling Griff and Rex Patrick. Durante il dibattito al Senato, il leader dei Verdi, Richard Di Natale, ha puntato il dito contro la frase «it’s ok to be white», accusando il partito One Nation di fare propaganda suprematista.
Di Natale ha sottolineato come la comunità australiana di origine anglosassone sia la più ricca e privilegiata, mentre quelle aborigena e africana abbiano un’aspettativa di vita minore e maggiori probabilità che loro membri siano arrestati per crimini di varia natura. Ma di cosa dobbiamo stupirci: gli stessi Verdi, spalleggiati dai Liberal, gridarono allo scandalo quando il ministro degli Affari Interni Peter Dutton decise di richiamare l’attenzione sul genocidio degli agricoltori bianchi in atto in Sudafrica; o quando il ministro della Difesa pose l’attenzione sulle violenze delle gang sudanesi ormai fuori controllo in alcune zone di Melbourne.
Cristina Gauri

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3 comments

Raffo 16 Ottobre 2018 - 10:21

Anche in Australia siamo alla canna del gas………….questi bianchi fanno proprio schifo a tutti, i patrioti meglio ucciderli nelle pubbliche piazze………….. Ignobile dittatura del pensiero comunista,indegna morale sinistra……..i tipici democratici della cazzuola,uguali e vomitevoli in tutto il mondo.

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Adriano 1 Marzo 2019 - 3:20

Agli australiani preferisco i canguri….

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