Barcellona, 19 ago – Si chiama Carmela Lopardo la terza vittima italiana dell’attentato sulle Ramblas di Barcellona. 80 anni, cittadina italiana originaria di Potenza ma da oltre 60 residente in Argentina, si aggiunge al macabro elenco che già conta altri due nostri connazionali: Bruno Gulotta e Luca Russo, finiti entrambi vittime della furia omicida di Younes Abouyaaqoub, il marocchino di 22 anni che la Polizia spagnola ritiene essere stato alla guida del furgone.
Gli inquirenti, nel frattempo, rivelano che la strage avrebbe potuto essere di portata ben più grande. Appurato che non si è trattato del gesto di un folle solitario ma dell’opera di una cellula, a questa andrebbe collegata anche l’esplosione che il 16 agosto, quindi appena prima degli eventi di Barcellona, ha distrutto una palazzina a qualche decina di km dal capoluogo: se è vero che i terroristi stavano preparando un furgone-bomba, è lecito pensare di essere di fronte ad una struttura ben organizzata e potenzialmente in grado di provocare una strage ben peggiore. La cellula, peraltro, è ancora lontana dall’essere smantellata: il nome di Abouyaaqoub è solo l’ultimo di una lunga serie, dato che la Polizia non ha ancora verificato con esattezza chi fosse al volante sulle Ramblas. Inizialmente si pensava al 17enne Moussa Oukabir, ucciso in uno scontro a fuoco al pari di Sadi Aallaa e Mohamed Hychami (rispettivamente 19 e 24 anni) mentre Abouyaaqoub sarebbe ancora in fuga e potrebbe già aver lasciato il paese.
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