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Basta un premier femminista e gay friendly. E la sinistra si arrapa

by Lorenzo Zuppini
8 comments
femminista, premier finlandese

Roma, 10 dic – La sezione esteri dovrà essere allargata a quella interni per via dei festeggiamenti che si stanno tenendo in Italia per la nuova premier finlandese. Tale Sanna Marin, proveniente da una famiglia composta da due donne. Dunque, secondo logica, figlia ad ogni modo di un uomo che si è prodigato per concedere alle due signore la gioia di divenire madri. E già questo passaggio della sua vita, della loro vita, eccita febbrilmente il residuale popolo liberal e Lgbt che si sta riorganizzando sotto la bandiera arcobaleno dopo aver dovuto seppellire quella rossa. Se si aggiunge la passione della signora Marin per i diritti sociali (o social?), per l’ambiente, per la parità di genere e insomma per tutte le castronerie che l’ideologica politically correct ha partorito e sta partorendo da anni, si stagliano i contorni del nuovo eroe eco&solidale.

Gli esperimenti vendoliani sono risultati grotteschi e privi di vero significato perché il neocomunista che spende circa 100mila dollari per farsi creare e impacchettare un neonato cozza sotto vari punti con la battaglia contro il libero mercato. Tutto fa brodo, però, e la necessità di creare un nuovo proletariato da assistere viene soddisfatta tramite la narrazione fasulla dei diritti uguali per tutti e da garantire a qualsiasi soggetto, con lo schiavista ottocentesco che è stato sostituito dall’uomo bianco occidentale certamente etero e dunque, sulla base di attenti esperimenti di laboratorio, per forza misogino e razzistello.

Eccitazioni scomposte

Così, sulla base del trasformismo, due gay debbono avere il diritto riconosciutogli dallo Stato di recarsi all’estero per affittare l’utero di una donna. La quale, in molti casi per meno di 10mila euro decide di fare da incubatrice. Questa è la realtà arcobaleno che i lecchini della signora Marin vorrebbero imporre tramite legge, perché manifesto politico di un’umanità dalla mente aperta. I festeggiamenti sono avvenuti e stanno avvenendo ovviamente sulla tivù pubblica, dove una raggiante Serena Bortone conduttrice di Agorà, di prima mattina, intervista una altrettanto raggiante Anna Falchi con cui si fa travolgere dall’eccitazione per la premier finlandese donna e figlia di altre due donne. Eppoi, particolare non di poco conto, perché la Marin presiederà un governo in cui i cinque leader di partito sono tutte donne.

Il tipo di sinistra, ovviamente invitato per l’occasione, si rammarica di dover vivere in un paese che invece non si fa travolgere da quest’ondata rivoluzionaria. Lui sarebbe contento se noi rozzi italiani avessimo la mente più aperta, e quindi, chessò, se fossimo desiderosi di farsi governare da un transessuale che si dichiara figlio di tre uomini e due caprioli. Chi più ne ha, più ne metta, tanto è solo la gara a chi la spara più grossa. Eppoi non vuoi sostenere i diritti degli animali a non essere mangiati e a divenire genitori?

Diritto al premierato

Nessuno si è chiesto per quale motivo Sanna Marin sia premier della Finlandia. Tutti i festeggianti festeggiano come se lei si fosse guadagnata quel posto di diritto, come se avesse scalato le classifiche in virtù del suo essere donna figlia di due donne. Nessuno ha pensato che lei sia divenuta premier per concreti meriti e capacità. La narrazione posticcia ci racconta che lei è quel che è perché è un suo diritto, perché le donne debbono divenire premier anche incapaci e madri anche se si stratta di due lesbiche. E non si ricorda un tale tripudio per la scalata al potere effettuata negli ultimi anni da Giorgia Meloni, donna, madre, oggi leader di uno dei maggiori partiti italiani, col difetto però di essere di destra. La loro interpretazione dello spirito del tempo si ferma qui, che tragica fine.

Lorenzo Zuppini

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8 comments

Jos 10 Dicembre 2019 - 7:13

..gente da impiombatura…

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Filippo 10 Dicembre 2019 - 7:22

Se la suddetta invece che femminista gay friendly “figlia” di due lesbiche fosse stata nazionalista ed espressione di un movimento di “estrema destra” tutta la sinistra nostrana invece di esultare si sarebbe accanita sottolineandone lo sguardo gelido e i capelli biondi paragonandola come minimo a una Kapò nazista di un qualche campo di concentramento. La vita è bella perché varia, ma la sinistra post comunista globalista e radical chic è sempre la stessa merda!

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Luca G 10 Dicembre 2019 - 9:57

Queste rischiano di ridurre la Finlandia una cloaca.

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Fabio Crociato 11 Dicembre 2019 - 11:00

Sì, è una politica proprio “casalinga” perché hanno il sopravvento elementi endogeni come capacità amministrative, discendenze familiari, social ambiente e poco altro. La politica seria è qualcosa di più…

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donatella salina 11 Dicembre 2019 - 11:16

Aspettiamo il prossimo premier gay figlio di un uomo e di una stella cometa Ma andate a farvi friggere.Ma che vi ha fatto il popolo per essere costretto a votarvi ??Almeno il Labour inglese ha parole d ordine serie che uno puo’ pure contestare ma sulla base di contenuti Il resto e’ tutto un vomitevole circo Barnum Sanno di non ppoter dare nulla alla classe lavoratrice perche’ sopra hanno quell 1 per cento di banchieri che si atanno succhiando il mondo come una Cola Cola Prima li fermiamo e meglio sarà per tutti

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Joker 11 Dicembre 2019 - 12:10

…a parte il fatto che mi resta da sapere se davvero è diventata premier per meriti (a 34 anni che meriti puoi accampare per sostenere il ruolo di premier? Mi sembra tanto il classico prodotto in provetta in stile Macron, agli ordine delle banche e dei globalisti) o per … quote rosa! Ma per favore!

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Ner 11 Dicembre 2019 - 1:08

Al mondo oggi siamo oltre 7 miliardi: tutti nati al 99% scopando uomo con donna. L’1% che “pensa” al contrario, messo perlopiù al potere da giudei speculatori che si fingono filantropi e scienziati per portare avanti un piano sionista di conquista del mondo, non ha diritto di decidere cosa sia giusto anche per quella maggioranza: dunque vadano su un’isola e ci rimangano a fare tutte le luridate e stronzate che vogliono, prima che, quando cambierà l’aria, ci verranno portati, su un’isola: o magari finirà pure peggio.

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