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Bianchi sempre più discriminati in Sudafrica. L’Australia pensa a un visto speciale

by admin
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Sidney, 16 mar – In Sudafrica il fenomeno del razzismo verso i bianchi è una piaga reale. Se ne parla poco, soprattutto in Italia, ma i contadini bianchi sono al centro di vere e proprie persecuzioni da parte dei neri. Tanto che l’Australia sta pensando di mettere a punto per loro un vero e proprio programma umanitario, fatto di visti speciali concessi in tempi rapidi per gli agricoltori bianchi vittime di violenza.
La misura che Sidney sta mettendo a punto è una tipologia di visto simile a quello che l’Australia ha concesso a 12.000 rifugiati dalla Siria e dall’Iraq tra il 2015 e il 2017 in risposta alla crisi in Medio Oriente per la lotta contro lo Stato islamico. Perché in Sudafrica gli agricoltori bianchi vengono uccisi al ritmo di più di uno alla settimana in media. Solo lo scorso anno sono stati settanta gli agricoltori bianchi ammazzati in 345 assalti alle fattorie. Tutto ciò nel silenzio generale, tranne quando a essere colpiti sono contadini bianchi non sudafricani, come è accaduto a una coppia di inglesi. In quel caso i media ne hanno dato conto.
Al centro delle preoccupazioni australiane c’è la politica del l nuovo presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, che sta portando avanti cambiamenti legali per consentire l‘esproprio dei terreni agricoli dei bianchi senza compenso per la ridistribuzione ai neri sudafricani. Questo perché secondo Ramaphosa nonostante le misure adottate dalla fine dell’apartheid e l’avvento della democrazia nel 1994, in Sudafrica la minoranza bianca, che rappresenta l’8% della popolazione totale, possiede il 72% dei terreni; i meticci e gli indiani il 15%, e la maggioranza nera, solo il 4% delle terre coltivabili. Sono però i bianchi a reggere le fila dell’economia sudafricana.
La questione degli espropri delle terre dei bianchi, così come è stata prevista del governo sudafricano, rappresenta una vera e propria forma di razzismo, e lo riconosce anche la stessa Fondazione Mandela, che ha chiesto ai tribunali di vietare le “esibizioni pubbliche” della bandiera sudafricana dell’era dell’apartheid. La fondazione sostiene che l’esibizione della bandiera è “un incitamento all’odio e alla discriminazione”. Esattamente quello che i neri stanno facendo nei confronti dei bianchi.
Anna Pedri

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6 comments

Gianfranco Mergoni 16 Marzo 2018 - 12:01

Vi aspettate umanità e rispetto dai cannibali?. Quelli non hanno rispetto per nulla e per nessuno… Quando non ci saranno più bianchi potranno liberamente eseguire la danza delle scimmie tutto il santo giorno. Senza però rolex, cellulare di ultimissima generazione & quant’ altro…..

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Gianni Paciullo 19 Luglio 2018 - 8:52

Io ci sono stato nel 2009, è tutto allo sfascio, mai da bianco vivrei lì, emigrerei all’istante in Canada, Australia o Nuova Zelanda, al diavolo la terra!

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Raffo 16 Marzo 2018 - 12:10

Mi raccomando,girate l’articolo a skypd24 o al gruppo espresso, alla rai e a mediaset , in modo tale che i pennivendoli che vi raccontano le favoline comunistelle siano informati della loro odiosa parzialità……… In ogni caso in questo modo il Sudafrica diverrà l’ennesimo paese nero fallito dell’Africa, date spazio alla feccia peggiore e vedremo cosa ne esce……….l’ipocrisia regna sovrana, torneremo presto anche noi in Italia a pascolare le greggi in collina……le risorse in ogni dove garantiscono progresso e benessere……

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Gianni Paciullo 19 Luglio 2018 - 8:53

E che lo diventi pure, rimarranno i neri con gli ebrei, del resto quella terra è degli africani, lasciamo stare le ipocrisie, a me se vivono nel marciume poco importa, non capisco questa insistenza nel pretendere di vivere dove non ti vogliono.

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anche il movimento per l’europa delle nazioni e libertà, parla del genocidio in sud africa – LETZTE_BATALLION 22 Novembre 2018 - 3:54

[…]  Bianchi sempre più discriminati in Sudafrica. L’Australia pensa a un visto speciale […]

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mirko esposito 25 Aprile 2020 - 6:53

in questo mondo ci odiamo tutti fra di noi.Incluso musulmani con crisriani e buddisti induisti ecc ecc …e sara sempre cosi magari adesso un po di
meno centinaia di anni fa

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