Sarajevo, 25 lug – La retorica dell’accoglienza tout court fa sempre meno breccia, non soltanto tra gli Stati membri dell’Ue. Anzi, i candidati che hanno presentato la domanda per aderire all’Unione Europea, abboccano ancor meno, rifiutandosi categoricamente di subire i flussi migratori. E’ il caso ad esempio della Bosnia-Erzegovina, che intende schierare l’esercito ai confini per bloccare gli immigrati in marcia lungo la rotta balcanica.
Una presa di posizione chiara quella del ministro dell’Interno bosniaco, Dragan Mektic, che ha dichiarato espressamente che il suo governo impedirà alla Bosnia di diventare un ‘hotspot’, in cui finirebbero per ammassarsi migliaia di clandestini diretti in Europa occidentale. La Bosnia non ci sta e chiude quindi al transito.
Il ministro bosniaco ha spiegato poi che per schierare i militari al confine serve una modifica alle leggi sulla difesa di Sarajevo. Mektic ha specificato però che è necessaria perché “l’Europa ha fallito il suo test sulla sicurezza”, in quanto i movimenti dei clandestini sono per lo più controllati dalla criminalità organizzata e non dalle istituzioni ufficiali.
Eugenio Palazzini

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