“Ogni giorno che passa rende più pericolosa una eventuale evacuazione di massa”, dicono sempre i membri delle forze dell’ordine, secondo quanto riportato da Le Figaro. La maggior parte degli immigrati accampati sono i cosiddetti “migranti economici”, gentile eufemismo per dire che si tratta di clandestini, gente che non ha alcun titolo per essere lì o per essere accolta. Gente da rispedire a casa. Sembra facile. Tra gennaio e agosto solo 1100 di loro sono stati espulsi, con un calo del 4% rispetto all’anno precedente.
Intanto il campo è una zona di non diritto. La polizia non può penetrarvi la notte, solo un’entrata delle tante è controllata. Risse colossali si succedono, come quella scoppiata nella notte tra 22 e 23 agosto, che ha visto 400 afghani contro 400 sudanesi. Alla fine c’è stato un morto e sei feriti gravi. A Calais va in scena un’anticipazione del nostro futuro.
Giuliano Lebelli
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