Roma, 5 dic — Chiede allo Stato un montascale elettrico per disabili e si sente rispondere con una proposta di eutanasia: accade nel civile Canada, la Disneyland dei diritti e la protagonista — suo malgrado — è Christine Gauthier, ex membro dell’esercito resa paraplegica da un infortunio occorso durante un’esercitazione militare e diventata campionessa paralimpica.
Eutanasia distribuita come i confetti
Passare anni a servire lo Stato, fino a compromettere la propria salute, e per ringraziamento ricevere una proposta di «dolce morte», sicuramente meno onerosa per le casse dell’amministrazione che, secondo qualche zelante funzionario, potrebbe anche risparmiarsi l’erogazione di denaro pubblico per una persona che nemmeno è in grado di camminare. Largo agli abili! Gauther, caporale in pensione che ha gareggiato alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, ha reso la propria testimonianza dell’accaduto giovedì scorso presso il Parlamento, raccontando cioè che un assistente sociale di Veterans affairs Canada le aveva presentato l’opzione riguardante l’eutanasia medica, con tanto di attrezzatura fornita dallo Stato, secondo quanto riferisce la Cbc. «Se lei è così disperata, signora, possiamo offrirle il Maid, assistenza medica in caso di morte», recitava la lettera spedita a Gauthier dal funzionario pubblico.
Trudeau: “Inaccettabile”
Il caso ha sollevato un tale clamore mediatico da suscitare persino lo sgomento di Trudeau in persona, che ha definito «assolutamente inaccettabile» quanto accaduto a Gauthier. «Stiamo portando avanti le indagini e stiamo modificando i protocolli per garantire ciò che dovrebbe sembrare ovvio a tutti noi: che Veterans Affairs Canada dovrebbe esistere per sostenere quelle persone che si sono spese per servire il loro Paese, per offrire loro assistenza», ha aggiunto il primo ministro canadese. La Gauthier a quanto pare è in buona compagnia: la settimana scorsa il ministro dei veterani Lawrence MacAulay ha rivelato che ad almeno altri quattro veterani militari canadesi è stata offerta l’opzione eutanasia da un agente di servizio del VaC, ora sospeso. I casi sono stati deferiti alla Royal Canadian Mounted Police.
Il Canada ha da tempo reso legale l’eutanasia per i soggetti aventi una «serie di patologie, malattie o disabilità in uno stato avanzato, irreversibile di declino e sono in una condizione di sofferenza fisica o mentale insopportabile, che non può essere alleviata in modo che i pazienti considerano accettabile, la cui morte possa essere ragionevolmente prevedibile». E’ stimato che fino ad oggi, circa 10mila canadesi hanno avuto accesso al suicidio medicalmente assistito, con numeri in aumento costante dall’inizio della pandemia.
3 comments
io sono a favore del fine vita volontario,e vorrei che fosse introdotto presto anche nel nostro paese:
detto questo,il problema vero è EVITARE OGNI DERIVA,
come in questo caso…
e altri che ho sentito in vari paesi,dove è stato più volte permesso di accedere al fine vita volontario anche in casi dove
la situazione NON era oggettivamente senza via di uscita,
per esempio in casi di depressione grave…
o di “esaurito arco vitale”
nel nord europa.
In Canada: troppa tecno-scienza, troppa scemenza… visto direttamente con i miei ed altrui occhi, quest’ultimi per la verità appartenenti a molti foresti, discretamente inseriti. Sveglia, invertiamo rotta subito altrimenti altri lo faranno per noi.
Nota per JB: le derive sono conseguenze, come divorzio, aborto…
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