Roma, 8 gen – Il direttore de Il Tempo Gianmarco Chiocci, il generale di Brigata Fernando Termentini, Luigi Di Stefano (che ha avuto tra le altre cose un ruolo decisivo come perito di parte di Itavia nella risoluzione del caso Ustica) e l’eurodeputato della Lega Mario Borghezio parteciperanno oggi presso il centro congressi Cavour a una conferenza organizzata da Sovranità in collaborazione con il quotidiano diretto da Chiocci dal significativo titolo “I Marò sono innocenti e li vogliamo liberi subito”.
La conferenza, oltre che a ripercorrere le stringenti ragioni dell’innocenza dei Marò, rispetto alle quali il Primato è intervenuto varie volte anche con articoli dello stesso Di Stefano, sarà a quanto pare anche l’occasione per lanciare una forte e concreta iniziativa di boicottaggio nei confronti dell’India e dei suoi prodotti, che possa costituire un concreto strumento di pressione nei confronti di una nazione che, con la colpevole acquiescenza del governo italiano, dopo 3 anni non è riuscita ancora a celebrare una parvenza di processo.
Sulla questione è intervenuto oggi anche Mario Borgherzio, uno dei partecipanti al convegno. “La questione legata al rientro in India del marò Latorre – ha dichiarato l’eurodeputato eletto in Italia centrale – tra scadenze e possibili rinvii dell’ultim’ora, dimostra che la misura è colma. Per questo lanciamo un ultimatum al Governo: è bene che quel fantoccio di Renzi sappia che i patrioti non resteranno con le mani in mano.
La decisione della Corte Suprema indiana di discutere l’estensione del permesso di Latorre il 12 gennaio, non è un segnale distensivo, ma solo un modo degli indiani di prendere tempo, ingarbugliando ancora di più una situazione a dir poco ridicola – aggiunge Borghezio -. Dopo i miei interventi nei confronti del presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz e del presidente dell’Afet Elmar Brok, prosegue il mio impegno al fianco dei nostri due fucilieri: domani parteciperò a Roma ad una conferenza per chiederne la liberazione, mentre la prossima settimana farò sentire la mia voce a Strasburgo. E’ il momento di agire!”
Cristiano Coccanari