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C’è un patto strategico tra Italia e Giappone: Meloni a Hiroshima nel segno di tre parole chiave

by Eugenio Palazzini
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meloni hiroshima

Roma, 18 mag – “Benvenuta in Giappone, sono molto lieto di poterti accogliere nella mia città. Esprimo le mie condoglianze per le vittime del maltempo in Emilia Romagna”. Stile indiscutibile. Le prime parole pronunciate dal primo ministro giapponese, Fumio Kishida, per accogliere il premier italiano Giorgia Meloni a Hiroshima, sono una perfetta sintesi dell’eleganza nipponica. Ma oltre il soffice gergo diplomatico, c’è sempre di più, soprattutto quando l’occasione è quella di un vertice bilaterale, il secondo in pochi mesi dopo quello avvenuto a Roma lo scorso gennaio. Prova ne sia quanto affermato da Kishida un attimo dopo: “Nella mia visita a Roma abbiamo deciso di elevare i nostri rapporti a partenariato strategico. Sono molto lieto che siano giunti a un’intesa i negoziati di collaborazione cinematografica”.

Siamo insomma di fronte a un incontro che può sigillare la storica sintonia tra Roma e Tokyo, sancendo un’ulteriore tappa nei rapporti tra due nazioni che tendono sovente ad abbracciarsi. Soprattutto adesso con il possibile cambio di paradigma nelle relazioni italiane con la Cina, considerato che la Nuova via della seta appare sempre più lontana dai nostri lidi. Di mezzo c’è poi una ragione più prosaica che detta la collaborazione tra Italia e Giappone, come peraltro precisato dallo stesso premier nipponico: “All’Italia spetta la prossima Presidenza del G7 ed è perciò fondamentale, ancora di più, che la nostra cooperazione sia molto stretta”. Attualmente infatti il Giappone guida il G7. Una presidenza che culminerà proprio con questo summit a Hiroshima. L’Italia succede al Giappone.

Meloni a Hiroshima. Difesa, microchip, energia: le tre parole chiave

Difesa – E’ il tema principale del dossier a cui lavorano Italia e Giappone. Al centro di tutto c’è il progetto denominato “Tempest“, ovvero il jet di sesta generazione partorito dalla collaborazione tra Tokyo, Rome e Londra. Un caccia supersonico che rimpiazzerà l’Eurofighter Typhoon. E’ particolarmente rilevante perché è la prima volta che il Giappone prende parte a un progetto in ambito di Difesa con partner che non siano gli Stati Uniti. Tre le società coinvolte: la britannica BAE Systems, l’italiana Leonardo e la nipponica Mitsubishi Heavy Industries.

Il Giappone intende ampliare collaborazioni e partenariati alla luce, in particolare, del bilancio della Difesa che il governo di Tokyo ha deciso di incrementare sensibilmente per il periodo 2023-2027: circa 43 mila miliardi di yen, pari a 318 miliardi di dollari, messi sul piatto. Un cambiamento epocale, parliamo di un aumento superiore al 50% rispetto all’attuale piano di spesa quinquennale nipponico. Fondi che verranno impiegati in buona parte anche per potenziare l’industria bellica, come deterrente fondamentale per quella che i giapponesi considerano la principale minaccia: la Cina. A ottobre è inoltre in programma a Roma, per la prima volta, una riunione nel formato ‘2+2′ tra alti funzionari dei rispettivi ministeri di Difesa ed Esteri.

Energia – Diversi i programmi d’investimento comune, in particolare tra Eni ed Euglena, società biotecnologica giapponese. Obiettivo principale: l’apertura di una bioraffineria nel Sudest asiatico, probabilmente in Malaysia. Ma la collaborazione tra Italia e Giappone può rafforzarsi, ed estendersi, anche in materia di nuove tecnologie, farmaceutica, robotica, e aeronautica.

Microchip – Il settore dei semiconduttori sta particolarmente a cuore al premier giapponese. Kishida ha riunito a Tokyo alcuni tra i principali player mondiali del settore e la statunitense Micron ha contestualmente fatto sapere che investirà 500 miliardi di yen. “L’Italia è pronta a collaborare con il Giappone”, ha assicurato la Meloni. Al riguardo, una delegazione governativa italiana è attesa a Tokyo il 24 maggio. Incontrerà il ministero dell’Industria e le associazioni di categoria, con lo scopo di porre le basi per una collaborazione tra il polo italiano e le aziende nipponiche.

Eugenio Palazzini

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1 commento

fabio crociato 19 Maggio 2023 - 12:37

G7 a Hiroshima ? Spudorati tutti.

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