Roma 28 feb – Sull’esito positivo dei negoziati di oggi tra Russia e Ucraina c’è un generale scetticismo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non lo ha nascosto e d’altronde è piuttosto difficile pensare che si trovi davvero la quadra per fermare il conflitto in atto, essenzialmente perché – salvo clamorosi colpi di scena – nessuna delle due parti in causa sembra disposta a fare concessioni sui punti cardine. Tre su tutti: Donbass, Crimea e attuale governo di Kiev. Quest’ultimo è in questo momento l’obiettivo dichiarato di Vladimir Putin: piazzare alla guida dell’esecutivo ucraino uomini a lui fedeli o quantomeno non ostili a Mosca. E’ del tutto improbabile che le autorità di Kiev accettino di farsi da parte proprio adesso che il popolo ucraino appare disposto a fronteggiare i russi costi quel che costi. Allo stesso tempo non si può trascurare quanto accaduto nelle ultime ore, con la fuga dai domiciliari dell’oligarca ucraino di origini russe Viktor Medvedchuk.
Chi è Viktor Medvedchuk, “l’uomo di Putin”
Considerato uno dei papabili candidati alla guida di un governo filorusso, nel caso in cui le truppe di Mosca dovessero conquistare la capitale ucraina, Medvedchuk è accusato dall’Ucraina di alto tradimento per aver sostenuto le forze separatiste nelle repubbliche del Donbass. Imprenditore, avvocato, politico classe 1954, Medvedchuk dal 2019 è leader del “Blocco di Opposizione”, seconda forza parlamentare ucraina. Vecchio amico di Putin, da sempre si dice fermamente contrario all’ingresso dell’Uraina nella Nato e nell’Unione europea. Per comprendere quanto sia forte il suo legame con il presidente russo è utile sapere che Medvedchuk fece da padrino a Daryna, figlia di Putin. “La nostra relazione si è sviluppata in 20 anni”, disse l’oligarca in un’intervista esclusiva rilasciata al Time nel 2021. “Non voglio dire che sfrutto quella relazione, ma si può dire che ha fatto parte del mio arsenale politico”.
Una relazione speciale
Le autorità ucraine, anche per via della sua relazione speciale con Putin, lo considerano una delle principali minacce, ovvero l’uomo in grado di trasformare il Paese in un satellite della Russia. Quando venne arrestato, Putin viceversa definì l’atto dei giudici ucraini un’esplicita mossa per trasformare l’Ucraina “in un’antitesi della Russia, una sorta di anti-Russia”. Medvedchuk si trovava agli arresti domiciliari dal 13 maggio 2021, due giorni prima il procuratore generale dell’Ucraina lo aveva accusato di alto tradimento e tentato saccheggio di risorse nazionali in Crimea (già annessa alla Russia). Fu allora che il governo di Kiev colpì duramente i canali tv dell’oligarca, sequestrando i beni della sua famiglia. Tra questi c’era un oleodotto che trasportava petrolio dalla Russia all’Europa. Pochi giorni dopo il Cremlino inviò tremila paracadutisti al confine con l’Ucraina. Ufficialmente, secondo Mosca, si trattava soltanto di “esercitazioni su larga scala”.
Eugenio Palazzini