Santiago, 20 ott – Javier Iturriaga del Campo, generale cileno, ha annunciato che sulla capitale Santiago vigerà un coprifuoco tra le 22 e le 7. Iturriaga è responsabile della sicurezza della capitale cilena nello stato di emergenza dichiarato dal capo di stato a causa delle violenze nei giorni scorsi.
Aumento del costo dei trasporti
Gli scontri sono iniziati alla notizia dell’aumento dei prezzi dei biglietti della rete dei trasporti. L’esercito aiuterà la polizia “regolare” a gestire la situazione sulle strade nel corso dello stato di emergenza dichiarato per 15 giorni. Le autorità avranno facoltà di limitare la libertà di movimento delle persone e il loro diritto di riunione.
Tre morti a San Bernardo
Nel frattempo, a San Bernardo, tre persone hanno perso la vita a causa di in un incendio scoppiato all’interno di un supermercato saccheggiato dai rivoltosi. Ne da notizia Karla Rubilar, sindaco della città metropolitana, in una conversazione con Radio Bío Bío. I pompieri hanno trovato due cadaveri carbonizzati; un terzo individuo, gravemente ustionato, è stato trasferito in ospedale, ma qui è deceduto poco dopo.
Le decisioni del presidente Piñera
Il presidente cileno Sebastián Piñera aveva annunciato sabato che avrebbe annullato gli aumenti delle tariffe dei trasporti pubblici che avevano causato proteste diffuse nel paese. Piñera ha dichiarato in una trasmissione nazionale dal palazzo presidenziale di Santiago di aver ascoltato “con umiltà” la “voce dei miei compatrioti” e il malcontento per il costo della vita in una delle nazioni più ricche e allo stesso tempo più povere dell’America Latina. Parallelamente, l’esercito ha imposto un coprifuoco sabato in alcune parti di Santiago. Pinera aveva precedentemente annunciato uno stato di emergenza nella capitale mentre gli scontri con la polizia continuavano e si diffondevano in altre città cilene.
Come ordinato dalla costituzione dell’era della dittatura del Cile, lo stato di emergenza si applicherà a Santiago e può durare per 15 giorni. Concede al governo ulteriori poteri per limitare la libertà di circolazione dei cittadini e il loro diritto di riunione. I soldati sono tornati nelle strade per la prima volta da quando un terremoto ha devastato parte del Cile nel 2010.
Ilaria Paoletti