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Cina, migliaia di uiguri detenuti nei gulag: ma non importa a nessuno

by Lorenzo Zuppini
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Roma, 29 mar – La Cina è al sicuro da eventuali attacchi terroristici perpetrati da falangi estremiste delle comunità islamiche. Mentre il presidente Xi Jinping fa affari con noi e coi francesi, giungono particolari sui musulmani uiguri arrestati e detenuti nei 1200 campi di concentramento presenti nello Xinjiang, la regione autonoma della Repubblica Popolare Cinese.

Un milione di internati

Secondo il responsabile americano per i diritti civili del Dipartimento di Stato, Michael Kozak, il numero di musulmani imprigionati in quei campi va da 900mila a due milioni di persone. A confronto con la Corea del Nord, qui siamo passi avanti per quanto riguarda l’estensione dei campi di prigionia (misurano complessivamente un milione di metri quadrati) e per quanto riguarda la stretta sorveglianza cui è sottoposto quel territorio. Pochi giornalisti sono riusciti a penetrare in quei luoghi, e tutti hanno riferito che si tratta di una vera e propria operazione di pulizia culturale.

Fa particolare impressione la modalità con cui il governo cinese opera lo smascheramento di musulmani passibili di detenzione. Dal 2014, oltre un milione di civili iscritti al partito sono stati inviato nello Xijiang per insediarsi nelle case delle famiglie musulmane col fine di controllarli e denunciarli. Si insinuano nelle abitazioni e nelle famiglie spacciandosi per parenti e una volta compiuto questo passo, inizia l’operazione di spionaggio.

Rieducazione forzata

Il fine è quello di “trasformare gli individui e la società”, prendendo iniziative come obbligare tutti quanti a cantare durante l’alzabandiera davanti alla sede del partito o imporre agli uighuri di conversare in mandarino e guardare solo la tivù ufficiale. Le barbe scompaiono e con esse anche le palandrane tipiche delle donne musulmane. I pellegrinaggi alla Mecca, che ogni buon figlio di Allah deve effettuare almeno una volta nella vita, vengono banditi e per valutare il grado di attaccamento alla Repubblica Popolare Cinese viene offerto da mangiare e da bere maiale e alcolici. Le domande incrociate tra le varie famiglie rappresentano un ottimo metodo per smascherare qualche musulmano resistente, e alla fine di un rapporto redatto da questi fantomatici parenti viene deciso dalle autorità chi debba essere trasferito nei campi di rieducazione. Negli ultimi mesi la propaganda ha parlato di “salvataggio di queste minoranze dall’ignoranza”, peccato che siano stati internati con la gran massa anche 159 intellettuali di spicco della comunità musulmana.

All’interno dei campi vigono regole durissime, come quella secondo cui i pasti vengono concessi soltanto a chi sappia cantare a memoria e in mandarino i testi propagandistici di partito. Nelle zone riservate alle donne, gli spazi sono così angusti da dover fare a turno per poter dormire. E i figli degli internati vengono inseriti nei nuovi orfanotrofi appositamente costruiti.

La doppia morale nei confronti della Cina

Il regime di Xi Jinping ha paragonato questi campi alle strutture di riabilitazione per i tossicodipendenti. Grandi sussulti internazionali non ve ne sono stati.

Buffo, fra gli altri, il silenzio del signor Erdogan, colui che per la umma ha sempre pronte parole di incoraggiamento per quanto riguarda l’espansione e la divulgazione della fede. Egli non ha proferito nessuna parola, e al contrario non si è fatto sfuggire l’occasione per fare la voce grossa all’indomani della strage di Christchurch in Nuova Zelanda.

Il bellimbusto di Macron fa invece la morale a noi per il memorandum sottoscritto con la Cina, ma si dimentica dei trenta miliardi di euro di aerei civili venduti al regime rosso di Xi Jinping. Perché nell’esclusivo club dell’Unione europea non possono accedervi sconosciuti se non autorizzati dai soloni francesi o tedeschi. E in questo caso, tutto è concesso. Ecco, basterebbe ammettere che business is business.

Lorenzo Zuppini

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8 comments

Andrea B 29 Marzo 2019 - 10:34

La Cina, lasciamo stare il “colore” degli stemmi di chi comanda, perché potrebbero qualunque colore, è in realtà esattamente quello che tanti qui vorremmo essere: uno stato-nazione (per il governo esistono sí le etnie, ma una sola nazionalità, lo “zhonghua minzu”, la nazione cinese), sovrano, senza elementi pertubatori estranei, con un governo che persegue lo sviluppo e la potenza dello stato e, di conseguenza, il benessere dei suoi cittadini. Gli elementi potenzialmente fonte di instabilità o problemi vengono rimossi …e di sicuro Pechino non ha intenzione di lasciar fare ai musulmani quello che invece i governi occidentali hanno lasciato che accadesse in casa propria…

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Raffo 30 Marzo 2019 - 9:33

Esagerazioni cinesi a parte, in ogni caso un paese con la spina dorsale difende la propria sicurezza interna e sovranità in tutti i modi,appare chiaro che il frocetto d’oltralpe e la culona teutonica hanno da sempre cullato l’obbiettivo di far divenire l’Italia uno scellerato e devastato stato pseudo africano in cui bande negroidi tribali devastano il territorio patrio………..il vigliacchetto francese e la codarda tedesca,al contrario, con il capo dei cinesi chinano il capo e fanno affaroni……….che grandissimi statisti,che nobiltà d’animo………..si fa per dire.

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Gianni Paciullo 30 Marzo 2019 - 1:42

Io sono stato in quella terra diversi anni fa e vi dico che, senza questo pugno di ferro, tutto sarebbe disordine, caos, kamikaze e guerriglia. Ben venga questa rieducazione, per debellare il terrorismo islamista ed i loro collaboratori, non capisco tutta questa critica. Assad cosa doveva fare? Lasciare la sua patria alle orde di terroristi? Ecco, pensate che tanti di questi signorini sono andati proprio in Siria, praticamente scappando da casa, dove non potevano scannare gente, trucidare innocenti e fare i kamikaze, poverini, che cattiva la Cina totalitaria.

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Justin 30 Marzo 2019 - 5:22

Ma che razza di persone siete,andrea b, raffo,gianni paciullo voi siete bestie, vorrei mettere voi nei campi di riabilitazione. Non meritate neanche che si scrivano i vostri nomi con le maiuscole

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Andrea B 31 Marzo 2019 - 7:44

justin, justin… ?.. trudeau, per caso? ?

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nick900 31 Marzo 2019 - 3:23

…quindi tu sei favorevole allo sfascio del Paese con l’entrata indiscriminata di questa genia di radical-criminali in salsa islamica? Mio caro te ,a mali estremi ,estremi rimedi dice il detto popolare e x continuare a citare : Vox popoli,Vox dei,in conclusione ,a me non mi sono molto simpatici i cinesi,ma ti voglio ricordare la loro millenaria civiltà,ergo,comunismo a parte,sono fondamentalmente i discendenti di quelle civiltà che si sono susseguite nei secoli e che lo hanno fatto grande,noi invece pur discendendo da antenati che hanno conquistato il mondo antico esportando in contemporanea anche a loro volta civiltà,come siamo messi? A 90° ha prenderlo da tutti qui in Europa e nel mondo e qui anche con l’aggravante complicità di traditori che si annidano tra noi …ogni riferimento all’attualità nostrana è puramente voluta….

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Stefano 31 Marzo 2019 - 1:26

Io invece mi allineo con Andrea e Raffo: ai Mussulmani dai un dito e quelli si prendono il braccio, quindi sacrosanto tenerli sotto da subito. E poi, loro non mi sembra che siano da meglio in Arabia Saudita o anche altrove dove hanno superato il numero critico…

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Commodo 7 Aprile 2019 - 8:49

Un trattamento, quello del Governo Cinese, anche troppo umano nei confronti di quelle facce da scimmia color della merda che sono i musulmani.

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