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Cipro, parlano i nazionalisti di Elam: “Senza il ritiro delle truppe di Ankara nessuna trattativa”

by Davide Di Stefano
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Cipro Elam Alba DorataRoma, 17 gen – La settimana scorsa a Ginevra si è tenuta una conferenza sul tema della riunificazione di Cipro alla quale hanno preso parte i ministri degli Esteri di Grecia, Turchia e Gran Bretagna. Presente anche il presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Anastasiadis, che con la sua partecipazione “ha dato un riconoscimento allo stato fasullo di Dektas (la parte nord dell’isola occupata dai turchi)”, è l’accusa mossa dai nazionalisti di Elam, il partito nazionalista cipriota “gemello” di Alba Dorata. Al Primato Nazionale, il deputato cipriota di Elam, Linos Papagianis, racconta la difficile situazione dell’isola e lo stato delle trattative per la riunificazione.

Quella di Cipro è una disputa che va avanti dal 1974. Le trattative in corso possono facilitare il processo di pacificazione?

Le trattative a Ginevra sono iniziate il 12 Gennaio. Fin ora queste trattative mostrano che per poter esistere una soluzione, la parte greco cipriota deve fare dei passi indietro. Purtroppo Anastasiadis ha fatto dei grossi errori di valutazione e applicato una strategia controproducente. Ma soprattutto non ha tenuto il punto sulle questioni fondamentali. La volontà di dare un riconoscimento allo stato fasullo nella zona nord occupata militarmente dai turchi è contrario agli interessi del nostro popolo. Per questo ritengo che questi negoziati non servano a molto. Dal governo greco ci aspettiamo più fermezza sulla questione cipriota, un cambio di passo politico. Non è possibile ipotizzare una soluzione che non preveda anche il ritiro delle truppe di Ankara presenti sull’isola e il rientro dei profughi greco ciprioti nei territori occupati. L’unico partito greco che sostiene questa posizione è Alba Dorata.

Quale è al momento il ruolo del presidente Anastiasidis? E’ utile agli interessi di Cipro?

Nikos Anastasiadis in qualità di presidente della Repubblica di Cipro dovrebbe battersi per tutelare gli interessi nazionali, non svendere la nostra sovranità. Noi dal primo momento siamo stati contro ogni sua iniziativa volta al raggiungimento di compromessi insostenibili per il nostro popolo.

Dal 2014 Anastasiadis sostiene l’idea di una federazione composta da due stati diversi, uno di etnia greca e uno di etnia turca, definendo insieme i confini. Voi cosa ne pensate?

La storia e in particolare la costituzione del 1960 (anno dell’indipendenza di Cipro dal Regno Unito), prova una soluzione del genere non può funzionare. E’ lo stesso indirizzo che ha condotto al disastro del 1974 con l’occupazione turca. La minoranza turca non può essere assimilata alla maggioranza greco cipriota. La condotta coloniale di Ankara, dall’occupazione del 1974 in poi, per noi è un crimine di guerra.

Qual è la soluzione di Elam per la questione cipriota?

Per noi non esiste un problema tra due comunità. Esiste un problema di occupazione e di invasione. La Turchia fa parte del problema, non fa parte della soluzione. Noi chiediamo la cessazione immediata delle trattative in corso per la riunificazione. Il nostro governo dovrebbe valutare la questione direttamente con Ankara. E’ la Turchia che ha invaso Cipro e non i turco ciprioti, non dobbiamo dimenticarlo. Noi inoltre vogliamo lo smantellamento immediato delle barricate e il potenziamento delle forze armate di Cipro, oltre ad una cooperazione più stretta con le forze armate di Atene. Come detto le trattative in corso non condurranno ad una soluzione. Per noi Cipro deve rimanere un singolo stato, una nazione, con una costituzione rinnovata rispetto a quella del 1960. Noi greco ciprioti non accetteremo mai la divisione di Cipro con la creazione di uno stato di etnia turca nel nord dell’isola.

a cura di Davide Di Stefano (traduzione di Konstantinos Boviatsos)

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