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Cosa fa il Consiglio d’Europa ad agosto? Ci chiede di rispettare i rom

by Eugenio Palazzini
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Strasburgo, 2 ago – Il Consiglio d’Europa non va in vacanza. Anche ad agosto sceglie di occuparsi delle problematiche che attanagliano i cittadini degli Stati membri. Attenzione però, il Consiglio d’Europa non va confuso con il Consiglio europeo o il Consiglio dell’Unione europea. Il Cde è un’organizzazione internazionale di cui fanno parte 47 Stati, tra questi la Turchia, ben più quindi dei 28 che compongono l’Unione Europea. La sua mission prevede, tra le altre cose, la promozione dell’identità culturale europea e la ricerca ai problemi sociali in Europa. Non male in effetti.

Ecco allora che in occasione della giornata commemorativa del genocidio dei rom durante la Seconda guerra mondiale, istituita con una risoluzione dal Parlamento europeo il 15 aprile 2015, Nils Muiznieks, commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, ha pensato bene di suggerire una soluzione per una questione talmente prioritaria per i cittadini europei da non farli dormire la notte.  “Gli Stati membri del Consiglio d’Europa devono fare sforzi più vigorosi per un pieno riconoscimento del genocidio e di altre atrocità commesse nel passato contro i Rom”. Che tipo di maggiori “sforzi vigorosi” dovrebbe fare il Cde non è dato sapere nel dettaglio, visto che si tratta di un genocidio già riconosciuto (probabilmente a differenza di altri).

“Riconoscere il passato è innanzitutto una questione di giustizia, ma è anche un passo necessario per rafforzare la fiducia e il rispetto reciproci tra le comunità Rom e non Rom, senza di cui le politiche che mirano a migliorare la situazione dei Rom hanno poche probabilità di successo”, ha aggiunto il lettone Muiznieks. Chiaro, una delle priorità attuali europee è sicuramente questa. Dobbiamo pensare a riconoscere un genocidio già riconosciuto permettendo ai Rom di integrarsi meglio. Come se sul serio sia questo il problema di fondo dei rom e come se davvero i rom volessero integrarsi. Ma ovviamente il Consiglio d’Europa, che dovrebbe promuovere l’identità culturale europea, riflette su come migliorare la situazione dei rom, a prescindere dal fatto che paradossalmente anche a riguardo poi di soluzioni concrete non ne suggerisca.

Eugenio Palazzini

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