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Quando “terra” e “mare” si alleano: ancora sui limiti della geopolitica

by La Redazione
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Roma, 2 ago – Ritorno di nuovo brevemente sulla geopolitica, per mostrare come i dati storici spesse volte mettono in crisi tesi precostituite o schemi interpretativi troppo rigidi, in relazione a un caso concreto, ovvero il processo di formazione della Triplice Intesa, che ha portato una potenza ‘tellurica’ come la Russia ad allearsi con una potenza ‘oceanica’, e cioè l’Inghilterra. Un processo che confuta l’idea astratta secondo cui ‘terra e mare’, per riprendere la nota diade schmittiana, sarebbero sempre in inevitabile contrasto tra loro, appunto in rapporto alle rispettive, e presuntamente inconciliabili, ‘vocazioni’ geopolitiche.

Innanzitutto va detto che tra le due potenze entrambe continentali (impero austriaco e secondo impero francese) ed entrambe sconfitte nel cammino che condusse all’unificazione tedesca, Bismarck abbia scelto di allearsi solo con l’Austria. Di seguito, per evitare l’accerchiamento da parte di potenze rivali della Germania, per appianare le diffidenze sorte sin dalla guerra di Crimea tra Austria e Russia, e anche per creare un solido blocco europeo centrorientale, il Cancelliere tedesco promosse nel 1873 la Lega dei tre imperatori (tedesco, russo e austriaco), poi trasformatasi nel 1881 in vera e propria alleanza. Al proposito, è il caso di aggiungere che la Russia vedeva quest’alleanza in funzione principalmente antinglese, essendo l’Inghilterra il grande protettore dell’impero turco e il maggiore ostacolo della spinta russa verso i ‘mari caldi’.

A determinare la fine dell’alleanza, indubbiamente coerente dal punto di vista geopolitico (continuità territoriale fra le tre potenze e simile orientamento conservatore), furono però fattori interni alla stessa, innanzitutto il riesplodere della rivalità tra Austria e Russia nello scacchiere balcanico, che spinse Bismarck a firmare, nel 1887, un trattato di controassicurazione separato con la Russia, in tal modo sancendo la dissoluzione del Dreikaiserbund. Fu poi la decisione, a dir poco avventata, dell’imperatore tedesco Guglielmo II di non rinnovare tale trattato di controassicurazione nel 1890, a gettare le basi della cosiddetta ‘Duplice intesa’ franco-russa del 1892, e a vanificare in pratica tutto il lavoro diplomatico e politico di Bismarck.

Tappe successive sulla via della Triplice Intesa saranno non solo l’Entente cordiale franco-inglese del 1904, ma soprattutto l’accordo anglo-russo del 1907 riguardante l’Asia, che metteva fine al ‘grande gioco’ (si veda il bellissimo libro di Peter Hopkirk, Il grande gioco, Adelphi, sulla quasi secolare rivalità anglo-russa in Asia), e al contempo sanciva l’alleanza, ‘scandalosa’ se letta dalle usuali prospettive geopolitiche, tra la gigantesca potenza ‘tellurica’ russa e il più grande impero mondiale e ‘oceanico’ della storia.

 Giovanni Damiano

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